Étretat, sulla costa della Normandia, è una delle mete più amate di Francia, ma anche una delle più fragili. Le sue celebri falesie bianche, dipinte da Claude Monet, ogni anno attraggono oltre 1,5 milioni di visitatori. Un numero che, secondo le autorità locali, è diventato insostenibile.
Le amministrazioni hanno deciso di chiudere alcuni percorsi panoramici, tra cui quello che conduce alla Chambre des Demoiselles, per proteggere il sito dall’erosione e dalle frane sempre più frequenti. A partire dal 28 aprile, l’accesso al “Trou à l’homme”, il tunnel che attraversa la scogliera, è vietato. Troppi i casi di turisti rimasti intrappolati durante l’alta marea.
Chi ignora i divieti rischia una multa da 135 euro e, in caso di intervento di soccorso, dovrà anche coprire i costi dell’operazione: da 900 a 3.000 euro, a seconda del mezzo impiegato. Le autorità locali hanno spiegato che la decisione è stata presa anche per la sicurezza dei visitatori, spesso ignari del pericolo perché camminano su aree crollate e poi ricoperte dalla vegetazione.
Étretat travolta dal turismo di massa: spiagge danneggiate, ciottoli rubati e roccia instabile
Il villaggio di Étretat è finito nel mirino degli attivisti e delle istituzioni. Il turismo di massa, acuito dalla notorietà ottenuta con la serie “Lupin”, ha reso la convivenza tra residenti e turisti sempre più complicata. Marciapiedi congestionati, negozi presi d’assalto e spiagge rovinate sono diventati il nuovo volto di una località che un tempo viveva di silenzio e paesaggi intatti.
Uno dei problemi più gravi riguarda la sottrazione illegale dei ciottoli dalla spiaggia. Una pratica ormai diffusissima che accelera l’erosione naturale e contribuisce alla perdita di equilibrio delle pareti rocciose. In parallelo, le autorità denunciano frane ripetute dovute al sovraccarico umano lungo i sentieri non strutturati per reggere un simile flusso.
La situazione è diventata tanto grave che l’ordinanza appena entrata in vigore è stata accompagnata da una campagna di sensibilizzazione rivolta sia ai turisti che alle guide. I residenti, esasperati, hanno chiesto controlli più serrati e misure permanenti. Alcuni percorsi secondari sono già stati delimitati con barriere fisiche, altri verranno chiusi del tutto nelle prossime settimane.Lo scopo è duplice: salvare il paesaggio iconico e fermare gli incidenti. Negli ultimi anni si sono moltiplicati i crolli improvvisi sotto i piedi dei visitatori. Molti di loro, vedendo la vegetazione intatta, non capiscono che sotto è vuoto. Il rischio è reale, le conseguenze anche. Étretat si protegge, e per farlo alza muri invisibili contro chi, senza saperlo, rischia di farla crollare.