Fermato all’aeroporto internazionale di Manila, l’ex presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, è stato arrestato in base a un mandato della Corte penale internazionale (CPI). Questo arresto è il risultato delle accuse di crimini contro l’umanità legate alla sua controversa guerra al traffico di droga, avviata nel 2016. Secondo le stime delle organizzazioni per i diritti umani, si parla di decine di migliaia di morti, molte delle quali sono il risultato di operazioni condotte dalla polizia e da gruppi di vigilantes, spesso senza prove concrete di coinvolgimento nel traffico di stupefacenti.
Dettagli dell’arresto
L’arresto di Duterte è avvenuto il 11 marzo 2025, al suo rientro da un breve viaggio a Hong Kong. La presidenza filippina ha confermato che l’Interpol Manila ha ricevuto il mandato di arresto emesso dalla CPI. In una nota ufficiale, è stato comunicato che l’ex presidente e il suo entourage sono stati posti in detenzione, ma godono di buona salute e sono sotto osservazione medica. La CPI ha avviato un’indagine sulla campagna antidroga di Duterte, ritenendo che le sue azioni possano configurarsi come crimini contro l’umanità.
Le reazioni di Duterte
Pochi giorni prima del suo arresto, Duterte si era espresso in modo provocatorio durante un incontro con migliaia di lavoratori filippini a Hong Kong. Nel suo discorso, aveva attaccato gli investigatori della CPI con toni poco lusinghieri, ma aveva anche affermato di essere disposto ad accettare il suo arresto, se necessario. Nonostante il ritiro delle Filippine dalla CPI nel 2019, il tribunale con sede all’Aia ha mantenuto la giurisdizione sugli omicidi avvenuti prima di tale uscita, inclusi quelli avvenuti a Davao, città dove Duterte ha ricoperto il ruolo di sindaco prima di diventare presidente.
Il numero delle vittime
Le cifre ufficiali fornite dal governo filippino indicano che oltre 6.000 persone sono state uccise durante le operazioni antidroga sotto la presidenza di Duterte. Tuttavia, i procuratori della CPI stimano che il numero reale delle vittime possa oscillare tra 12.000 e 30.000. Nonostante le gravi accuse e le indagini in corso, Duterte continua a godere di un notevole supporto popolare nelle Filippine, dove molti cittadini apprezzano le sue misure drastiche contro la criminalità. Attualmente, l’ex presidente sta cercando di riconquistare il suo posto di sindaco in vista delle elezioni di medio termine previste per maggio.
La situazione di Duterte rappresenta un capitolo complesso e controverso della storia recente delle Filippine, dove le questioni di giustizia e diritti umani si intrecciano con le dinamiche politiche e sociali del paese.