F1: Jean Todt rivela il paragone tra Max Verstappen e Michael Schumacher e identifica l’erede

Jean Todt, figura di spicco nel mondo della Formula 1, ha recentemente espresso la sua convinzione riguardo al parallelo tra l’attuale dominio di Max Verstappen con la Red Bull e la leggendaria era di successo di Michael Schumacher alla Ferrari. Schumacher ha conquistato cinque titoli mondiali consecutivi con la scuderia italiana tra il 2000 e il 2004, mentre Verstappen gode attualmente di una striscia di dominio con la Red Bull, avendo conquistato la sua terza corona piloti consecutiva nel 2023.

Il Richiamo ai Gloriosi Anni Ferrari

Jean Todt, ex team principal della Ferrari che ha giocato un ruolo chiave nell’ingaggio di Schumacher dalla Benetton nel 1996, sottolinea le similitudini tra la dinastia Ferrari-Schumacher e la partnership Red Bull-Verstappen. “La Red Bull ha costruito una squadra vincente con un pilota straordinario, molto professionale e intelligente in gara. Un talento fantastico”, ha dichiarato Todt.

Perez: Un ‘Gregario’ come Barrichello?

Sulla questione del ruolo di Sergio Perez, Todt fa un confronto con la situazione di Rubens Barrichello al fianco di Schumacher. “Conosco Barrichello abbastanza bene, Perez molto meno. È un pilota molto bravo, non certo all’altezza del suo compagno di squadra”, afferma Todt. Tuttavia, sottolinea che i risultati passati non sono una garanzia di successi futuri.

Incertezza sul Futuro della Red Bull

Todt avverte che, nonostante il dominio attuale, non c’è alcuna garanzia che la serie di vittorie della Red Bull continui nel 2024. Fa riferimento al 2005, quando la Ferrari e Schumacher hanno perso competitività dopo una stagione trionfale, evidenziando che la Formula 1 è notoriamente imprevedibile.

L’Erede di Schumacher: Charles Leclerc

Infine, a Todt viene chiesto chi vede come l’erede di Schumacher. “Sostengo che sia Charles Leclerc”, risponde Todt. “Mio figlio lo segue da quando correva sui go-kart. È un grande pilota e merita l’opportunità di vincere il titolo”.

Jean Todt conclude l’intervista ricordando gli alti e bassi della Formula 1, evidenziando come la competizione sia caratterizzata da una costante evoluzione e incertezza sul futuro.