Farmaco riduce rischio recidiva cancro seno stadio precoce del 32%

La terapia adiuvante con abemaciclib, a 5 anni, riduce del 32% il rischio di recidiva nel tumore alla mammella in stadio precoce e migliora la sopravvivenza libera da malattia invasiva del 7,6%. Lo dimostrano i risultati a 5 anni di un’analisi predefinita dello studio di fase 3 ‘monarchE’, presentati al Congresso 2023 della European Society for Medical Oncology (Esmo).

Effetto oltre i 2 anni di trattamento

I dati a 5 anni dimostrano un effetto che va oltre il completamento dei 2 anni di trattamento con abemaciclib, con le curve della sopravvivenza libera da malattia invasiva e della sopravvivenza libera da recidiva a distanza che continuano a separarsi. Questo conferma il ruolo di abemaciclib in aggiunta alla terapia endocrina nel setting adiuvante per i pazienti ad alto rischio di recidiva.

Benefici prolungati

I benefici ottenuti da abemaciclib tendono a protrarsi anche dopo il termine del trattamento di 2 anni. L’effetto è evidente sulle recidive locali e a distanza, che sono responsabili della malattia metastatica. Evitare queste recidive non solo allunga la sopravvivenza, ma aumenta anche le possibilità di guarigione.

Importanza della terapia efficace

In Italia, nel 2022, sono stati stimati 55.700 nuovi casi di carcinoma della mammella. Circa il 15% dei tumori mammari Hr+/Her2- è a rischio aumentato di sviluppare metastasi. È importante che la ricerca metta a disposizione terapie efficaci come abemaciclib, che agisce bloccando le proteine responsabili della crescita delle cellule tumorali della mammella.

Risultati a 5 anni

I dati presentati comprendono i risultati di un’analisi predefinita al follow-up mediano di 4,5 anni. Nella popolazione intent-to-treat (Itt), il rischio di sviluppare la malattia invasiva si è ridotto del 32%. Il beneficio assoluto a 5 anni della sopravvivenza libera da malattia invasiva e della sopravvivenza libera da recidiva a distanza è incrementato rispetto ai tassi registrati precedentemente a 2, 3 e 4 anni.

Sicurezza e riduzione del dosaggio

Nel braccio con abemaciclib sono stati osservati meno decessi rispetto al braccio di controllo. Non sono stati rilevati nuovi segnali di sicurezza e gli eventi avversi più frequenti sono stati gestibili. È stata anche dimostrata l’efficacia di abemaciclib con dosaggio ridotto, una strategia per gestire gli effetti collaterali e massimizzare l’aderenza alla terapia.

Tumore del seno: una malattia diffusa

Il tumore del seno è il tumore più comunemente diagnosticato nel mondo. Nel 2020, sono stati stimati 2,3 milioni di nuovi casi. È la quinta causa di morte per cancro a livello globale. Negli Stati Uniti, si stima che nel 2023 ci saranno più di 300.000 nuove diagnosi. È importante individuare il tumore del seno in fase iniziale, soprattutto per i pazienti ad alto rischio di recidiva.