Nel 2024, l’Italia ha registrato un allarmante totale di 113 donne uccise, di cui 61 vittime di partner o ex partner. Questi dati, provenienti dal report “8 Marzo – Giornata internazionale della donna” del Servizio Analisi Criminale, offrono un quadro inquietante della violenza di genere nel nostro Paese.
Un trend contraddittorio
Nonostante il numero complessivo di omicidi di donne abbia mostrato una diminuzione rispetto agli anni passati, con un calo del 6% rispetto al 2023, il contesto familiare o affettivo ha registrato un incremento del 3%. Questo aumento, sebbene modesto, è preoccupante, dato che il 2024 ha segnato il numero più basso di omicidi di donne negli ultimi anni, rispetto ai 120 casi del 2023. Le statistiche indicano che le vittime di genere femminile costituiscono il 35% del totale degli omicidi, una percentuale che rimane costante rispetto all’anno precedente.
Il ruolo del partner
Entrando nei dettagli, il report rivela che nel 2024, 61 donne sono state uccise da partner o ex partner, un dato in calo rispetto alle 64 vittime del 2023, pari a una diminuzione di circa il 5%. Tuttavia, il numero totale di omicidi perpetrati da partner o ex partner è aumentato, creando una situazione allarmante. Le donne rappresentano l’86% delle vittime in questo contesto, di cui il 98% maggiorenni e il 74% di nazionalità italiana.
Il contesto familiare
Analizzando gli omicidi avvenuti in ambito familiare o affettivo, emerge che nel 2024 il 62% delle donne uccise erano vittime di partner o ex partner. Al contrario, gli uomini sono più frequentemente uccisi da altri familiari o conoscenti. Nel 2023, il 40% degli omicidi di uomini è avvenuto per mano di genitori o figli, mentre per le donne, questa incidenza è stata del 28% nel 2024.
Modalità di esecuzione
Il report esamina anche le modalità di esecuzione degli omicidi di donne nel 2024. La maggior parte degli eventi ha visto l’uso di armi improprie o armi bianche, con 32 casi registrati. Le armi da fuoco sono state utilizzate in 30 occasioni, mentre le modalità di asfissia, soffocamento e strangolamento hanno portato a 23 omicidi. Le aggressioni fisiche hanno causato 12 casi, mentre l’avvelenamento è rimasto un evento raro, con soli due casi segnalati.