Fiumicino Scoperta Shock | Rete da Pesca Abusiva Lunga 100 Metri Sequestrata Vicino all’Aeroporto

Rete da Pesca Abusiva Ripescata a Fiumicino

In un’operazione che ha visto la collaborazione tra la Guardia Costiera di Roma e la Squadra Fluviale della Questura di Roma – Distaccamento di Fiumicino, una vasta rete da pesca abusiva è stata scoperta e sequestrata nelle acque di Fiumicino, a soli 350 metri dalla riva. L’intervento sottolinea l’impegno costante delle autorità nel contrasto alle pratiche illegali che minacciano la sicurezza marittima e l’ecosistema locale.

La Collaborazione tra Forze dell’Ordine

Nella mattinata odierna, un’azione congiunta tra la Guardia Costiera di Roma e la Squadra Fluviale della Questura di Roma ha portato al recupero di una rete da pesca abusivamente posizionata nelle acque di Focene, una località nota come “Coccia di Morto” adiacente all’aeroporto di Fiumicino. La rete, lunga ben 100 metri, era stata posizionata senza alcuna segnalazione adeguata, costituendo un grave rischio per la sicurezza della navigazione e della balneazione.

Il Ritrovamento e il Recupero

La segnalazione è stata fatta dal personale della Polizia di Stato, che durante un pattugliamento lungo la costa su moto d’acqua, ha notato i galleggianti in sughero della rete. L’operazione di recupero è stata effettuata dal personale a bordo del mezzo nautico GC B151, che ha proceduto al sequestro amministrativo dell’attrezzo, attualmente a carico di ignoti.

Il Pericolo delle Reti “Fantasma”

Le reti da pesca abbandonate o non segnalate, comunemente note come reti “fantasma”, rappresentano un serio pericolo per la sicurezza marittima. Queste reti possono rimanere sommerse e non visibili, posizionandosi su bassi fondali o lungo i percorsi frequentati da subacquei nelle aree marine protette, zone di elevata importanza ecologica e turistica.

Impatto Ambientale e Legale

La presenza di queste reti non solo mette a rischio la fauna marina, intrappolando specie protette e disturbando gli habitat naturali, ma rappresenta anche una violazione delle normative sulla pesca e sulla protezione ambientale. Le autorità continuano a monitorare e a intervenire per assicurare che le leggi siano rispettate e che la sicurezza e la salute degli ecosistemi marini siano mantenute.

L’azione di oggi è solo l’ultimo esempio del costante impegno delle autorità locali nel proteggere le acque italiane da pratiche illegali e pericolose. La collaborazione tra diverse forze di polizia è essenziale per garantire che i nostri mari rimangano sicuri e puliti per tutti.

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