La scomparsa di Francesco Benozzo
Francesco Benozzo, figura di spicco nel panorama della filologia e della letteratura, è venuto a mancare all’età di 56 anni. Il suo decesso è avvenuto a Ligorzano, una frazione del comune di Serramazzoni, situata sull’Appennino modenese, a causa di un malore improvviso. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorritori, giunti con un’ambulanza e un’auto medica, non è stato possibile salvarlo.
Un accademico di rinomata fama
Benozzo era un professore stimato presso l’Università di Bologna e un polistrumentista appassionato, noto per il suo impegno e la sua dedizione alla ricerca. Con oltre 800 pubblicazioni scientifiche all’attivo, il suo contributo al campo della filologia è stato riconosciuto a livello internazionale. Dal 2015, il suo nome figurava ogni anno tra i candidati al Premio Nobel per la Letteratura, grazie alla segnalazione del PEN International, una prestigiosa organizzazione di scrittori.
Controversie e polemiche
Tuttavia, la carriera accademica di Benozzo non è stata esente da controversie. Nel 2021, si trovò al centro di una polemica quando venne sospeso dall’ateneo bolognese per sette mesi, dopo essersi presentato a lezione senza il Green Pass. Questa decisione scatenò un acceso dibattito, poiché il professore si oppose fermamente alle misure sanitarie, avviando iniziative per raccogliere firme in favore di un referendum contro la certificazione sanitaria.
Un vuoto incolmabile
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama culturale italiano e internazionale. Benozzo non era solo un accademico, ma anche un uomo di grande passione per la musica e la letteratura, capace di ispirare generazioni di studenti e colleghi. La sua eredità, fatta di parole e note, continuerà a vivere nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di apprendere da lui.