Il documentario intitolato ‘Pino’, diretto da Francesco Lettieri, si propone di approfondire la vita e l’eredità di uno dei più amati artisti napoletani, Pino Daniele. Questa pellicola, che unisce interviste e materiale d’archivio, sarà proiettata nelle sale il 31 marzo, l’1 e il 2 aprile 2025. L’uscita del film coincide con il settantesimo anniversario della nascita dell’artista e il decimo dalla sua scomparsa, un’occasione significativa per riflettere su un’eredità che continua a vivere tra le strade di Napoli.
Un viaggio nella vita di Pino Daniele
“Pino Daniele ci lascia un’enorme eredità culturale, artistica e musicale“, dichiara Lettieri, evidenziando l’importanza di raccontare l’uomo dietro l’artista, con tutte le sue sfaccettature. “È fondamentale mostrare sia gli aspetti positivi che quelli negativi della sua vita, un aspetto che forse non è mai stato adeguatamente esplorato”. Il regista, noto per il suo lavoro su progetti come ‘Il segreto di Liberato’, ha voluto realizzare un’opera che non solo celebri la musica di Pino, ma che ne indaghi anche la persona.
Il documentario, prodotto da Groenlandia, Lucky Red e Tartare Film in collaborazione con Netflix e TimVision, si propone di immergere gli spettatori nel mondo di Pino Daniele attraverso una narrazione che si sviluppa su tre linee principali. La prima parte è dedicata alla biografia dell’artista, arricchita da materiali d’archivio inediti che offrono uno sguardo intimo sulla sua vita privata. Lettieri ha voluto scavare nel profondo dell’animo di Pino, per mostrare chi fosse realmente, al di là della sua immagine pubblica.
Le voci di chi ha conosciuto Pino
Un’altra sezione del documentario è dedicata alla ricerca di ciò che resta di Pino, condotta dal giornalista e critico musicale Federico Vacalebre. Attraverso interviste a figure di spicco del panorama musicale italiano, come Fiorella Mannoia, Jovanotti, Vasco Rossi e molti altri, il film cerca di catturare l’essenza di un artista che, secondo Lettieri, “non se n’è mai andato”. Le canzoni di Pino continuano a risuonare nei vicoli di Napoli, e il regista si interroga se l’immagine attuale di Pino rispetti veramente il suo valore artistico.
Inoltre, il documentario include anche testimonianze di amici d’infanzia, familiari e discografici, che offrono una prospettiva unica sulla vita di Pino. Lettieri ha voluto che il film fosse una celebrazione collettiva, un tributo a un uomo che ha toccato il cuore di molti, non solo con la sua musica, ma anche con la sua umanità.
Un’opera multidimensionale
Infine, il film presenta una parte più lirica, composta da videoclip di canzoni di Pino che, per vari motivi, non avevano mai avuto un video ufficiale. Lettieri spiega che questi cortometraggi musicali raccontano storie, aggiungendo un ulteriore strato di significato all’opera. “Oltre a condividere la napoletanità, l’arte di Pino e Liberato punta sempre a fare qualcosa che abbia un valore non solo per Napoli e per l’Italia, ma anche a livello internazionale”, conclude il regista.
Con ‘Pino’, Lettieri non si limita a raccontare la vita di un artista, ma invita il pubblico a riflettere su un’eredità che continua a influenzare la musica e la cultura italiana. Un’opera che promette di emozionare e far riflettere, rendendo omaggio a un grande della musica.