La gestione del diabete sta subendo una trasformazione significativa verso un modello sempre più integrato. Questo è stato messo in evidenza da Andrea Frasoldati, presidente dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME) e direttore della Struttura Complessa di Endocrinologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova IRCCS di Reggio Emilia, durante una conferenza stampa tenutasi a Roma il 18 marzo 2025. Frasoldati ha enfatizzato l’importanza di un team multidisciplinare nella cura dei pazienti, in particolare quelli affetti da diabete di tipo 2. L’evento, organizzato da Lilly, ha anche evidenziato le sfide future per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e la necessità di investire in salute.
Il ruolo fondamentale del team multidisciplinare
Frasoldati ha chiarito che la gestione integrata del diabete richiede la cooperazione di diverse figure professionali, tra cui endocrinologi, diabetologi, medici di medicina generale, dietisti, nefrologi, cardiologi, oculisti, neurologi, chirurghi vascolari, ortopedici e psicologi. Ognuno di questi specialisti è essenziale per garantire un trattamento personalizzato e adeguato ai pazienti. In particolare, il medico di medicina generale riveste un ruolo cruciale grazie alla sua conoscenza approfondita della storia clinica e del contesto familiare e sociale del paziente.
Frasoldati ha dichiarato che “la presenza di questi specialisti è decisiva nell’assicurare al paziente e alla malattia un management adeguato con le migliori terapie”. La diagnosi precoce e un trattamento efficace sono fondamentali per prevenire o rallentare la progressione delle complicanze legate al diabete. Tuttavia, ha avvertito che è necessario un sistema organizzato per rispondere in modo efficace ai bisogni dei pazienti, poiché la mancanza di comunicazione tra le diverse figure professionali può ostacolare l’accesso alle cure e compromettere l’aderenza ai trattamenti.
Le complicanze del diabete e l’importanza della prevenzione
Il diabete è una malattia cronica che comporta un elevato rischio di complicanze vascolari che possono colpire vari organi. Frasoldati ha sottolineato che, in tali situazioni, è fondamentale l’intervento di specialisti diversi per affrontare le problematiche specifiche di ciascun paziente. “Il diabete non è solo una questione di glicemia alta”, ha spiegato, “ma può portare a complicanze gravi che richiedono un approccio olistico”.
Inoltre, il presidente dell’AME ha discusso dei recenti progressi nel campo delle terapie. Grazie all’emergere di una nuova classe di farmaci, è ora possibile intervenire anche sul peso, un aspetto cruciale per il benessere del paziente. “Quando il paziente vede risultati tangibili, come la perdita di peso, si sente più motivato e attivo”, ha affermato Frasoldati. Questo non solo migliora la qualità della vita, ma favorisce anche una maggiore aderenza al trattamento, riducendo il rischio di abbandono delle cure.
Investire in salute per il futuro
La conferenza ha messo in evidenza come l’innovazione e l’efficienza del SSN rappresentino sfide fondamentali per il futuro della gestione del diabete. Frasoldati ha esortato a investire in programmi di formazione e aggiornamento per i professionisti della salute, affinché possano affrontare al meglio le esigenze dei pazienti. “Investire in salute significa garantire un futuro migliore per chi vive con il diabete”, ha concluso.
In un contesto in cui le malattie croniche come il diabete stanno diventando sempre più diffuse, l’approccio multidisciplinare si configura come una risposta efficace e necessaria. La sinergia tra diversi specialisti non solo migliora la qualità delle cure, ma offre anche ai pazienti un supporto completo e integrato, fondamentale per affrontare questa complessa malattia.