La scelta di Brad Keith Sigmon
Brad Keith Sigmon ha preso una decisione definitiva: ha scelto la fucilazione come metodo di esecuzione, rifiutando la sedia elettrica e l’iniezione letale, i due metodi tradizionali adottati dalla South Carolina per le condanne capitali. Questo evento drammatico si è verificato l’8 marzo 2025, segnando un momento storico, poiché rappresenta la prima esecuzione tramite fucilazione negli Stati Uniti dopo un intervallo di ben 15 anni.
Il rifiuto della Corte Suprema
La Corte Suprema della South Carolina ha negato l’ultima richiesta di sospensione dell’esecuzione, permettendo così che il destino di Sigmon si realizzasse. Il suo avvocato, in un’intervista con il Washington Post, ha rivelato che il condannato temeva le sofferenze associate all’iniezione letale, il cui protocollo rimane avvolto nel mistero. “Ha paura”, ha affermato l’avvocato, evidenziando la scelta di Sigmon di affrontare la morte in un modo che considerava meno doloroso.
Dettagli dell’esecuzione
L’esecuzione si è svolta all’interno del Broad River Correctional Institution, situato nella capitale dello stato, Columbia. Un plotone di tre agenti, posizionati a circa 4,6 metri di distanza, ha eseguito la condanna. I giornalisti presenti, protetti da un vetro antiproiettile, hanno notato che Sigmon indossava una tuta nera con un bersaglio rosso applicato sul cuore. Prima di essere colpito, ha rilasciato una dichiarazione finale tramite il suo avvocato, esprimendo un messaggio di “amore” e invitando i suoi “fratelli cristiani” a unirsi nella lotta contro la pena di morte.
Il momento finale
Dopo aver indossato un cappuccio, Sigmon è stato colpito dal plotone di esecuzione, composto da volontari del South Carolina Department of Corrections, che ha sparato attraverso delle aperture in un muro. La fucilazione è un metodo che, da quando la pena di morte è stata reintrodotta negli Stati Uniti nel 1976, è stato utilizzato solo tre volte, tutte nello Utah, negli anni 1977, 1996 e 2000.
Il dibattito sulla pena di morte
Questo evento ha riacceso il dibattito sulla pena di morte negli Stati Uniti, un tema controverso che continua a dividere l’opinione pubblica. La scelta di Sigmon e le circostanze della sua esecuzione sollevano interrogativi sulla moralità e sull’efficacia di tali pratiche, mentre il paese si confronta con le sue leggi e i suoi valori.