Furto della foto di Giulia Cecchettin in chiesa a Saonara, lo zio chiede il ritorno dell’immagine

furto della foto di giulia cecchettin provoca indignazione nella comunità di saonara e avvia indagini da parte dei carabinieri per chiarire l’accaduto.
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furto della foto di giulia cecchettin in chiesa a saonara: lo zio lancia un appello per il ritorno dell'immagine rubata

Furto della foto di Giulia Cecchettin: Un affronto alla comunità di Saonara

Il recente furto della foto di Giulia Cecchettin, avvenuto presso l’altare della chiesa di Saonara, ha suscitato un’ondata di indignazione e interrogativi tra i membri della comunità locale. Giulia, tragicamente scomparsa per mano di Filippo Turetta, ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi cari; ora, la sua immagine è stata rimossa in circostanze che destano preoccupazione.

La segnalazione dello zio

A dare voce a questo triste episodio è stato Andrea Camerotto, lo zio materno di Giulia, attraverso un post su Facebook. Con toni carichi di delusione, ha comunicato che la foto di Giulia, che decorava l’altare della chiesa, è stata rubata o occultata. “Qualcuno ha rubato o nascosto la foto di Giulia Cecchettin posta sull’altare in chiesa a Saonara”, ha scritto Camerotto, sottolineando la presenza di telecamere nel luogo sacro. “Niente di grave, ma il gesto infastidisce la comunità e la famiglia”, ha aggiunto, evidenziando il dispiacere che tale atto ha generato tra i familiari e i residenti.

Indagini in corso

Le indagini sono ora affidate ai carabinieri di Legnaro, che stanno cercando di fare chiarezza su questo episodio, che potrebbe essere interpretato sia come un furto vero e proprio sia come una bravata di cattivo gusto. La comunità di Saonara, già segnata dalla tragedia di Giulia, si trova ora a dover affrontare un ulteriore affronto, un gesto che ha colpito profondamente i sentimenti di chi l’ha conosciuta e amata.

Un appello alla coscienza collettiva

Camerotto ha concluso il suo messaggio con una richiesta diretta: “Chiunque sia stato è pregato di rimetterla al suo posto e vergognarsi”. Le sue parole risuonano come un appello alla coscienza collettiva, invitando chi ha compiuto l’atto a riflettere sull’importanza del rispetto e della memoria. La speranza è che la foto di Giulia possa tornare al suo posto, restituendo un po’ di serenità a una comunità già provata dal dolore.

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