Giacomo Urtis commenta il suicidio di una tiktoker e critica il trattamento dei transgender in Italia

Giacomo Urtis esprime il suo dispiacere per la morte di Alexandra Garufi e denuncia le difficoltà e le discriminazioni che affrontano le persone transgender in Italia.
"Giacomo Urtis esprime il suo parere sul suicidio di una tiktoker e denuncia il trattamento dei transgender in Italia." "Giacomo Urtis esprime il suo parere sul suicidio di una tiktoker e denuncia il trattamento dei transgender in Italia."
Giacomo Urtis esprime il suo disappunto sul suicidio di una tiktoker e denuncia il trattamento dei transgender in Italia nel 2025

Il rammarico di Giacomo Urtis

Giacomo Urtis, celebre chirurgo dei vip, ha recentemente manifestato il suo profondo dispiacere per la tragica scomparsa della giovane tiktoker Alexandra Garufi, che ha scelto di porre fine alla sua vita dopo aver subito incessanti insulti sui social media. In un’intervista con l’Adnkronos, Urtis ha evidenziato le sfide e le discriminazioni che le persone transgender affrontano in Italia, sottolineando come spesso siano vittime di derisione e emarginazione.

Il dramma di Alexandra Garufi

Alexandra, originariamente Davide, è diventata un simbolo della battaglia contro il bullismo online. La sua morte ha scosso profondamente la comunità LGBTQ+ e ha riacceso il dibattito sulla necessità di una maggiore sensibilizzazione e protezione per le persone transgender. Urtis ha affermato: “I transgender in Italia sono quelli trattati peggio; nel mondo LGBTQ+ sono la categoria più denigrata.” La sua testimonianza rappresenta un appello a riconoscere il dolore di chi, come Alexandra, ha subito attacchi incessanti e insensati, che possono portare a conseguenze estreme.

La condizione dei transgender in Italia

Urtis ha espresso critiche alla società italiana, affermando che “una trans in Italia non ha diritto a niente.” Ha descritto una realtà in cui le persone transgender possono perdere il lavoro, avere difficoltà a trovare un’abitazione e, in molti casi, finire per vivere per strada. “Vengono considerate come una categoria da circo, da nascondere,” ha aggiunto, evidenziando come la società spesso non riesca a vedere oltre le apparenze. Anche lui, in quanto persona transgender, ha vissuto esperienze simili: “Quando pubblico un video, la maggior parte delle persone non riesce a discernere. Ricevo commenti come ‘sembri la Lecciso in versione uomo.’

Il ruolo dei media e della società

Urtis ha toccato un punto cruciale riguardo alla rappresentazione delle coppie transgender nei media italiani. “Hai visto in Italia coppie note dove lei è una trans? Non c’è, almeno ufficialmente,” ha dichiarato, sottolineando la mancanza di visibilità e accettazione. La sua esperienza personale rivela che, anche quando le famiglie inizialmente mostrano apertura, spesso si ritirano quando si tratta di relazioni più serie.

Un messaggio di speranza e resilienza

Rivolgendosi ai giovani che si sentono emarginati, Urtis ha offerto un consiglio prezioso: “Diffidate e denunciate.” Ha esortato chiunque subisca discriminazioni a cercare supporto legale, sottolineando che “la legge dà ragione a noi.” Tuttavia, ha riconosciuto che non tutti i giovani possono permettersi un avvocato e ha suggerito di “imparare a fregarsene” delle opinioni altrui. “Le persone che insultano lo fanno superficialmente; molti non vogliono davvero il tuo male,” ha concluso, invitando a non lasciarsi abbattere dalla cattiveria altrui.

Con queste parole, Urtis non solo onora la memoria di Alexandra, ma lancia anche un messaggio di resilienza e speranza per tutti coloro che si trovano a combattere contro l’ignoranza e la discriminazione.

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