Giancarlo Scheri risponde al Codacons: il ‘Grande Fratello’ non è solo trash, ma un reality rispettoso

Scheri difende il Grande Fratello dalle critiche del Codacons, sottolineando il rispetto delle normative e la necessità di un controllo più rigoroso sui contenuti televisivi.
"Giancarlo Scheri difende il 'Grande Fratello' contro le critiche del Codacons, sottolineando il valore del reality." "Giancarlo Scheri difende il 'Grande Fratello' contro le critiche del Codacons, sottolineando il valore del reality."
Giancarlo Scheri difende il 'Grande Fratello' contro le critiche del Codacons, sottolineando il valore del reality oltre il trash

Risposta di Scheri alle critiche del Codacons

Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5, ha recentemente preso posizione in merito alle critiche sollevate dal Codacons riguardo al programma “Grande Fratello”. In una lettera, Scheri ha difeso il reality show, affermando che il programma rispetta le normative e la dignità umana. Questa risposta è giunta dopo che l’associazione dei consumatori aveva manifestato preoccupazioni riguardo a episodi di linguaggio inappropriato e comportamenti discutibili trasmessi durante lo show.

Il grande fratello e il suo lungo percorso

Il 25 marzo 2025, Scheri ha sottolineato che il “Grande Fratello” è un format storico che vanta un ampio seguito in Italia da decenni. Ha spiegato che, come in ogni programma che coinvolge persone reali, possono sorgere situazioni problematiche, ma ha ribadito che la rete interviene quando necessario. Secondo il direttore, definire l’intero programma come “trash” a causa di singoli eventi è una semplificazione ingiusta.

Il ruolo del web e della televisione

Scheri ha anche messo in evidenza che il vero problema risiede nel web, dove i contenuti estremi sono facilmente accessibili senza alcun filtro. Ha ricordato che la televisione offre strumenti come il parental control per limitare la visione di contenuti ritenuti inappropriati e ha ribadito che il telecomando rimane lo strumento principale per scegliere cosa guardare.

La risposta del Codacons

Il Codacons, tuttavia, non ha tardato a rispondere. In una nota pubblica, l’associazione ha evidenziato che non si possono ignorare episodi di bestemmie, atti osceni e comportamenti violenti che, secondo loro, sono stati trasmessi senza adeguata moderazione. Hanno citato casi specifici, come la sanzione inflitta a Mediaset nel 2011 per espressioni blasfeme pronunciate durante il programma e le squalifiche di concorrenti per comportamenti inadeguati.

Richiesta di maggiore controllo

Il Codacons ha anche richiamato l’attenzione su sanzioni inflitte ad altri reality show, come “L’Isola dei Famosi”, per violazioni delle norme sul rispetto del sentimento religioso e la tutela dei minori. Hanno concluso la loro nota chiedendo un controllo più rigoroso da parte delle reti televisive, sottolineando che la loro richiesta non intende interferire con la libertà editoriale, ma piuttosto richiamare le responsabilità legali e deontologiche delle emittenti.

Un dibattito acceso

Questo scambio di lettere ha messo in luce un dibattito acceso sulla responsabilità dei programmi televisivi e sull’equilibrio tra libertà di espressione e rispetto delle normative vigenti, un tema che continua a suscitare interesse e discussione tra il pubblico e le istituzioni.

Change privacy settings
×