La recente controversia sollevata da Giorgia Meloni , premier italiana, ha innescato un acceso dibattito in aula, dove ha manifestato il suo disaccordo con il Manifesto di Ventotene, un documento cruciale per l’ Unione Europea . Durante la seduta della Camera , Meloni ha dichiarato: “Quella non è la mia Europa“, provocando reazioni indignate da parte delle opposizioni, che hanno interpretato queste parole come un oltraggio alla memoria storica europea.
Le forze di opposizione, presentatesi in aula con sei risoluzioni distinte, hanno trovato un momento di coesione nel difendere il Manifesto antifascista di Ventotene . Elly Schlein , leader del Partito Democratico , ha commentato in modo severo l’affermazione della premier: “Giorgia Meloni ha scelto di nascondere le divisioni del suo governo oltraggiando la memoria europea. Non tollereremo tentativi di riscrivere la storia”. Anche Matteo Renzi ha espresso il suo dissenso sui social, evidenziando che le prossime elezioni saranno un vero e proprio referendum tra chi sostiene le idee di Ventotene e chi, al contrario, si schiera con Meloni .
L’ira dell’opposizione
Le dichiarazioni della premier hanno avuto ripercussioni anche sul voto delle risoluzioni. Nonostante le recenti fratture all’interno del PD riguardo al piano ReArm Eu, il gruppo ha votato in modo compatto, tranne per Lorenzo Guerini , che ha sostenuto anche le risoluzioni di Azione e Più Europa , meno critiche rispetto al testo del PD . La risoluzione del PD è stata approvata, mentre quella della maggioranza è stata respinta. Inoltre, il PD ha votato a favore di un punto del testo di Avs che si oppone all’espulsione dei palestinesi da Gaza , mentre ha rifiutato la richiesta di interrompere le forniture militari a Kiev .
Un ulteriore elemento di polemica è stata l’assenza della premier Meloni durante le dichiarazioni di voto. Federico Fornaro , esponente del PD , ha manifestato la sua indignazione in aula, affermando: “Non è accettabile fare la caricatura di quegli uomini. Lei, presidente Meloni , siede in questo Parlamento anche grazie a loro”. La sua toccante difesa del Manifesto di Ventotene ha trovato ampio consenso tra i presenti.
Meloni e il Consiglio europeo di Bruxelles
Dopo le tensioni in aula, il programma della seduta ha subito un ritardo, mentre Meloni si preparava a partire per il Consiglio europeo a Bruxelles . In risposta alle critiche per la sua assenza, il sottosegretario Alfredo Mantovano ha cercato di giustificare la situazione, affermando che il governo rispetta il Parlamento, ma che Meloni era già in volo per Bruxelles secondo il programma stabilito. Tuttavia, le opposizioni non si sono lasciate convincere. Schlein ha accusato Meloni di essere “fuggita di nuovo”, sottolineando che la premier è stata assente per gran parte della sua gestione. Giuseppe Conte ha aggiunto che il governo ha cambiato idea su Ventotene , mentre Angelo Bonelli ha criticato Meloni per la sua mancanza di partecipazione al dibattito parlamentare. Anche Riccardo Molinari , capogruppo della Lega , ha alimentato le polemiche, affermando che Meloni non ha il mandato per esprimersi al Consiglio Ue . Questo ha spinto Schlein a evidenziare le divisioni all’interno della maggioranza, sottolineando come la risoluzione presentata fosse stata redatta per evitare conflitti interni.
La tensione è palpabile, e mentre Meloni si prepara a rappresentare l’ Italia a Bruxelles , le opposizioni continuano a far sentire la loro voce, evidenziando le contraddizioni e le divisioni che caratterizzano l’attuale governo.