La questione del futuro di Giovanni Malagò alla presidenza del CONI diventa sempre più intrigante, soprattutto con l’avvicinarsi della scadenza per le elezioni. Malagò, attuale presidente, si mostra cauto ma determinato, riflettendo un approccio fatalista mentre il mondo dello sport guarda con attenzione ai possibili sviluppi. Con le elezioni previste a breve e la possibilità di annunciare la propria candidatura, il clima è teso ma ricco di opportunità.
Scadenze imminenti e prospettive di mandato
In un incontro con la stampa, Malagò ha chiarito che entro la fine di gennaio ci potrebbero essere novità importanti riguardo alla sua possibile riconferma. “Sto lavorando come se non ci fosse questo tipo di impedimento, perché lo sento come senso del dovere.” Le elezioni sono al centro dell’attenzione e martedì prossimo, subito dopo i Collari d’Oro, la Giunta e il Consiglio Nazionale del CONI stabiliranno la data per il voto. Le candidature dovranno essere presentate entro venti giorni prima della votazione e si parla anche di un’idea di un election day unico con il CIP, che renderebbe la situazione ancora più interessante.
Questa fase di attesa solleva interrogativi e speculazioni, dato che Malagò esprime un approccio diretto e sincero nella sua comunicazione. Nonostante le incertezze, lui sembra vivere il momento in modo sereno, riflettendo sul suo operato e sulle dinamiche che governano il mondo sportivo. “Non so cosa succederà con il quarto mandato,” ha dichiarato, ammettendo che le decisioni non dipendono solo da lui, ma anche da tanti altri fattori in gioco.
Una posizione chiara sui possibili sviluppi
Malagò non nasconde il suo pensiero riguardo a futuri sviluppi politici legati alla presidenza del CONI. Se le leggi attuali dovessero rimanere invariate e lo escludessero dalla corsa, lui continuerebbe a mantenere il suo ruolo come membro del CIO. “Non appoggerei nessun altro candidato, non sarebbe giusto,” ha precisato, aggiungendo che sarebbe favorevole a sostenere un candidato che ottenga consenso attraverso il mondo dello sport, piuttosto che favori politici.
Le sue parole rivelano un’intenzione ben definita: non vuole interferenze politiche nella gestione del CONI. Malagò sottolinea di avere buoni rapporti con la politica, ma desidera che qualsiasi candidato emergente provenisse dal consenso genuino del mondo sportivo e non da appoggi esterni. “Credo che lo sport si debba identificare in una persona che sappia stare sul pezzo.” La professionalità e la prontezza di risposta alle esigenze delle federazioni sportive sono requisiti essenziali che Malagò sembra considerare imprescindibili per chiunque assuma un ruolo di leadership.
Risultati e orgoglio per il CONI
Mentre la tempesta politica si avvicina, Malagò si dice orgoglioso del percorso seguito fino a questo momento. La sua gestione del CONI è stata caratterizzata da grandi riconoscimenti a livello internazionale. “Il prestigio del CONI in questi anni non è sicuramente diminuito, siamo considerati un’eccellenza sportiva mondiale.” Con risultati straordinari alle scorse Olimpiadi, il presidente pone enfasi sull’importanza di un’organizzazione ben strutturata e sulla solidità del bilancio, avendo più del doppio dei ricavi privati rispetto al contributo pubblico.
Questo livello di successo è il frutto di un’attenta gestione delle relazioni e dei rapporti con sponsor e media. La squadra professionale che lo circonda ha avuto un ruolo chiave nel mantenere alte le aspettative e nella qualità delle prestazioni generali. Malagò mostra così un forte attaccamento alla sua missione, confermando la volontà di continuare a lavorare per lo sport italiano, indipendentemente dall’evoluzione delle sue aspirazioni personali.