Giulia Cecchettin, criminologa conferma premeditazione: analisi dettagliata sull’arma

Femminicidio: L’efferato omicidio di Giulia Cecchettin

La tragica morte di Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex compagno Filippo Turetta, è stata definita un evidente caso di femminicidio. Secondo Flaminia Bolzan, psicologa e criminologa, Filippo non ha saputo gestire l’idea dell’abbandono da parte di Giulia e ha reagito in modo estremo, commettendo un “overkilling”, ovvero un’azione eccessiva rispetto a quanto necessario per uccidere.

L’autopsia ha rivelato che Giulia è stata colpita da almeno 25 coltellate, un numero elevato che indica una relazione intima tra aggressore e vittima. Inoltre, le ferite più gravi sul lato sinistro del collo suggeriscono che l’aggressione sia avvenuta in auto, con Giulia seduta sul sedile del passeggero. Secondo la criminologa, il fatto che Filippo abbia utilizzato un coltello da cucina indica una premeditazione, poiché l’arma è stata portata da casa.

Gli interrogatori futuri di Turetta potrebbero fornire ulteriori dettagli per comprendere meglio ciò che è accaduto. Tuttavia, sulla base delle informazioni finora disponibili, sembra probabile che Giulia abbia manifestato il desiderio di prendere decisioni autonome nella loro relazione. Filippo, incapace di gestire emotivamente la frustrazione, ha quindi compiuto il suo tragico intento criminale.

Questo terribile caso di femminicidio mette in luce ancora una volta l’importanza di affrontare il problema della violenza di genere. È fondamentale promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza, offrire supporto alle vittime e sensibilizzare l’opinione pubblica su questa grave problematica sociale. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di porre fine a queste tragedie e garantire un futuro più sicuro per tutte le donne.