Giuseppe Loffreda analizza l’ordinanza della Corte di Cassazione
Il 10 marzo 2025, durante un’intervista con l’agenzia Adnkronos, Giuseppe Loffreda, noto esperto marittimista e fondatore del think tank Legal4Transport, ha esaminato l’ordinanza della Corte di Cassazione relativa al caso Diciotti. Loffreda ha messo in luce le sue implicazioni per la politica migratoria italiana, con un focus particolare sulle regioni del sud Italia.
Implicazioni dell’ordinanza
Loffreda ha evidenziato come l’ordinanza possa depotenziare le attuali politiche migratorie del governo, influenzando negativamente i criteri di smistamento dei migranti richiedenti asilo. Secondo l’esperto, questo scenario potrebbe aggravare la situazione per le regioni meridionali, che si troverebbero a dover accogliere un numero crescente di migranti. “I tempi di permanenza a bordo delle navi dovrebbero essere stabiliti dalla ‘pratica marinaresca’ e dal governo, non dalla magistratura”, ha affermato, avvertendo del rischio di un incremento dei ricorsi legali ogni qualvolta una nave, dopo aver soccorso migranti, venga diretta verso un porto di sbarco lontano, come Lampedusa o le coste siciliane e calabresi.
Rischi di risarcimenti multipli
Inoltre, Loffreda ha messo in guardia sulle conseguenze legali dell’ordinanza, che potrebbe fungere da “passepartout” per le richieste di risarcimento danni da parte dei migranti. Questi ultimi potrebbero sostenere che la loro libertà personale è stata compromessa durante il lungo trasferimento e la permanenza in Albania, prima di poter accedere all’Italia. “Il rischio di richieste di risarcimenti multipli è concreto”, ha dichiarato, aggiungendo che l’ammontare del danno sarà ora determinato dalla Corte d’Appello di Roma, che dovrà anche deliberare sulle spese legali.
Questioni giuridiche sottese all’ordinanza
Analizzando il merito giuridico dell’ordinanza, Loffreda ha sollevato interrogativi cruciali: “Chi stabilisce che un migrante a bordo di una nave militare italiana non sia considerato, a tutti gli effetti, sul territorio italiano, specialmente se la nave è ormeggiata in un porto come Catania?”. Ha inoltre chiesto chi debba definire il limite di tempo che un migrante può trascorrere a bordo senza che ciò configuri una violazione dei diritti umani. “È la magistratura o la politica migratoria del governo a dover stabilire queste condizioni?”, ha concluso, lasciando aperta una questione fondamentale per il futuro della gestione dei flussi migratori in Italia.