Dopo una settimana intensa, i mercati europei e americani mostrano un rallentamento, coincidente con la giornata delle ‘4 streghe’, un evento tradizionale che si verifica quando scadono i futures su indici e azioni, oltre alle opzioni su indici e titoli. In questo contesto, si segnala un alleggerimento della tensione sui titoli di Stato, con particolari dettagli sulle variazioni dei rendimenti e dello spread tra diversi paesi.
Andamenti dei mercati europei
Nella seduta di oggi, i listini europei fanno registrare una flessione significativa, con Francoforte che segna un -1,25% e Milano che segue a ruota con una diminuzione dell’1%. Le altre principali piazze europee mostrano reazioni più caute: Parigi scende dello 0,9%, Londra del 0,85% e Madrid del 0,43%. Questo rallentamento è riconducibile alle conseguenze delle scadenze dei derivati, che influenzano pesantemente i settori dei mercati azionari. I titoli di Stato hanno visto una stabilizzazione con lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi mantenuto a 117,4 punti, mentre il rendimento decennale italiano scende al 3,45%, rispetto al corrispondente tedesco che si attesta al 2,28%.
Situazioni in America
Negli Stati Uniti, i segnali di incertezza si fanno sentire con il Dow Jones che si mostra invariato, mentre il Nasdaq registra una perdita dello 0,78%. Questa spinta ribassista riflette l’andamento cauto dei mercati azionari in un contesto globale incerto, dove le scadenze dei derivati stanno influenzando anche le performance delle aziende. Sul fronte energetico, il greggio Wti perde l’1% a 68,74 dollari al barile, mentre il prezzo del gas ad Amsterdam scende sotto i 43 euro al MWh, con una flessione dello 0,3% a 42,9 euro. Questa discesa dei prezzi è stata amplificata dal rifiuto del presidente ucraino Zelensky di rinnovare l’accordo con la Russia per il transito del gas verso l’Europa Centrale.
Riflessi sui vari settori
Anche i settori industriali patiscono le conseguenze di questa flessione. I produttori di semiconduttori come Asml e Infineon perdono rispettivamente il 2,63% e il 2,05%. L’industria automobilistica non tiene il passo: Volvo scende dell’1%, Stellantis cede lo 0,86% e Porsche il 0,75%. Allo stesso modo, il settore farmaceutico sembra affrontare una battuta d’arresto con Sandoz che diminuisce dell’1,1%, Recordati dell’1% e Sanofi dello 0,9%. Anche nel settore energetico, colossi come Eni, Shell e TotalEnergies mostrano perdite consistenti, rispettivamente di -1,1%, -1% e -0,95%.
Il comparto bancario sotto pressione
Per quanto riguarda il comparto bancario, i risultati sono variabili e generalmente negativi. Commerzbank si attesta a -2,15%, Popolare Sondrio a -2,07% e Bper a -1,48%. Altri istituti come Sabadell , Credit Agricole e Intesa mostrano flessioni nel loro valore azionario. In Piazza Affari, Saipem si distingue negativamente con un crollo del 6,21%, seguita da Tim che scende del 3,4%, mentre Iveco cede l’1,85%, Nexi l’1,79% e Campari l’1,44%.
La giornata di oggi riflette quindi un clima di cautela e nervosismo tra gli investitori, con ripercussioni in vari settori e mercati. Una situazione complessa da monitorare con attenzione per comprendere l’andamento economico futuro.