Un altro episodio controverso scuote il calcio iraniano, portando nuovamente alla ribalta le rigide norme sociali e religiose del paese. Ramin Rezaeian, difensore della nazionale dell’Iran e già convocato per i Mondiali del 2018 e 2022, rischia una squalifica dopo aver infranto una legge che vieta il contatto fisico con donne estranee. Questo avvenimento non è isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione internazionale sui diritti delle donne in Iran.
Un abbraccio proibito: il gesto di Rezaeian
Il fatto è avvenuto prima di una partita tra la sua squadra, l’Esteghlal, e il Chadormalu. Rezaeian è stato visto abbracciare una sostenitrice della sua squadra, gesto che ha attirato l’attenzione delle autorità sportive iraniane. Con questo atto, il calciatore avrebbe violato le severe regole in vigore in Iran, che non permettono a un uomo di avere contatti fisici con donne al di fuori della propria famiglia. La legge, introdotta dopo la rivoluzione del 1979, riflette la larghezza delle restrizioni sociali e culturali a cui devono sottostare gli iraniani, in particolare gli uomini, in relazione alle interazioni con il genere femminile.
Questa situazione ha portato il comitato etico della federcalcio iraniana a convocare il calciatore, e le sanzioni sembrano essere inevitabili. Rezaeian si unisce quindi al gruppo di sportivi che hanno subito le conseguenze di comportamenti ritenuti inadeguati dalle autorità . Infatti, questo non è il primo caso in cui un calciatore deve pagare il prezzo per aver infranto queste regole.
Un precedente significativo: il caso di Hossein Hosseini
Solo pochi mesi fa, il portiere Hossein Hosseini aveva affrontato una situazione simile. Durante una partita tra Aluminium Arak ed Esteghlal, aveva difeso una ragazza che era scesa in campo a causa delle pressioni esercitate dagli steward. La ragazza era stata riportata forzatamente tra il disappunto di molti tifosi, che lamentavano la brutalità dell’intervento. “Hosseini, per il suo gesto, ha ricevuto una giornata di squalifica e una multa di circa 4500 euro,” dimostrando quanto siano severe le regole nei confronti dei calciatori.
Questo evento ha fatto eco tra il pubblico, per il quale la lotta per i diritti femminili in Iran è diventata un tema di grande rilievo. Le immagini di quei momenti hanno suscitato proteste tra i tifosi, evidenziando la frustrazione per le limitazioni imposte dalla società iraniana e il desiderio di maggiore libertà .
Le donne negli stadi: una conquista recente
Negli ultimi tempi, le donne in Iran hanno finalmente avuto accesso agli stadi di calcio dopo decenni di divieti. Il governo ha allentato le restrizioni a partire dagli eventi sportivi della nazionale, estendendo successivamente l’invito anche ad altre competizioni. Questo passo avanti è stato in parte dovuto alle pressioni esercitate dalla FIFA, che ha richiesto il rispetto dei diritti delle donne nel contesto sportivo.
Molti tifosi e attivisti nel paese hanno accolto questo cambiamento come una vittoria, “nonostante le interazioni tra uomini e donne rimangano fortemente regolamentate.” La presenza delle donne sugli spalti è un segnale di progresso, ma è evidente che il cammino da percorrere per una piena emancipazione è ancora lungo. Rezaeian e Hosseini sono solo i due ultimi nomi sulla lunga lista di sportivi che si trovano a fare i conti con le complessità delle norme sociali iraniane, mentre la battaglia per i diritti continua a farsi sentire.