Il carnevale a venezia: casanova e le detenute della giudecca si uniscono per un’iniziativa unica

Venezia celebra il terzo centenario di Giacomo Casanova con “Casanova 300”, un progetto che coinvolge detenute del carcere della Giudecca in attività artistiche e formative, promuovendo inclusione e riscatto sociale.
Il carnevale a venezia: casanova e le detenute della giudecca si uniscono per un'iniziativa unica - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

Nell’ambito delle celebrazioni per il terzo centenario della nascita di Giacomo Casanova, Venezia si prepara a una manifestazione che unisce arte e carcere. Il progetto “Casanova 300” coinvolgerà detenute del Carcere femminile della Giudecca, offrendo loro un’opportunità di formazione unica e l’occasione di diventare protagoniste di un evento artistico. Questo connubio tra storia e attualità si traduce in una serie di attività pensate per promuovere la conoscenza e l’apprezzamento della figura storica di Casanova, in un contesto sociale spesso dimenticato.

L’iniziativa “Casanova 300” e il suo significato

L’evento “Casanova 300” è frutto di una collaborazione tra diverse realtà locali, tra cui l’Associazione Venezia Pesce di Pace, la Compagnia dell’arte dei Maschereri e l’Unione Italiana, nei quali si collocano anche le comunità di Fiume, Lussinpiccolo e Orsera, aree che hanno storicamente legami con il famoso veneziano. Questa iniziativa non è solo una celebrazione della vita e delle avventure di Casanova, ma rappresenta anche un’importante occasione per le detenute, le quali potranno approfondire la figura di un uomo che ha saputo attraversare le barriere sociali del suo tempo, coniugandole alle proprie esperienze.

A partire dal 27 gennaio, le detenute del carcere parteciperanno a un corso di formazione tenuto da Nadia De Lazzari, esperta in storia e cultura veneziana. Nell’ambito di questo corso, le recluse apprenderanno non solo dettagli biografici su Casanova, ma anche la sua impariata interazione con imperatori, ambasciatori e nobildonne, rendendo la loro esperienza educativa una porta aperta su mondi e storie inaspettate. Questo percorso non solo stimola la curiosità, ma crea anche un’opportunità di riscatto personale per le partecipanti, che vivono in una situazione di isolamento e, in alcuni casi, di grande difficoltà.

Presentazione della mostra “Le Baute di Casanova”

La mostra “Le Baute di Casanova” si svolgerà dal 21 febbraio al 4 marzo presso la sede della Compagnia dell’arte dei Maschereri, in Dorsoduro 3200, e rappresenterà un momento cruciale per l’intero progetto. Sarà possibile ammirare una selezione di opere e maschere, tutti ispirati alla leggendaria figura di Casanova. Prima dell’apertura ufficiale della mostra, il 16 febbraio ci sarà una presentazione in anteprima al Caffè Florian, storica location veneziana, per rievocare l’immagine di Casanova mentre si appresta a sorseggiare un caffè dopo essere evaso dalle prigioni di Palazzo Ducale.

Uno degli aspetti più interessanti di questa esposizione sarà la partecipazione attiva delle detenute, che assumeranno il ruolo di guide. L’interazione tra l’arte e le storie di vita delle recluse garantirà un’esperienza con un forte impatto emotivo e sociale, permettendo ai visitatori di scoprire non solo l’arte dei maschereri, ma anche un pezzetto di vita delle partecipanti, che diventano protagoniste in modo unico. Questo progetto si inserisce in una convenzione firmata dalla direttrice del carcere Mariagrazia Bregoli, sottolineando la volontà di promuovere un dialogo costruttivo tra la società e la realtà carceraria.

La rilevanza di eventi di questione sociale

“L’iniziativa è concepita per le detenute” dichiara Nadia De Lazzari, evidenziando che questa proposta è molto più di un semplice progetto educativo. È un’opportunità per le partecipanti di riscoprire il loro potenziale, mentre contribuiscono a una celebrazione della cultura veneziana. Attraverso lo studio della vita di Casanova, le detenute possono riconnettersi con la propria umanità e il loro passato, scoprendo nuove speranze per il futuro.

La manifestazione risulta fondamentale non solo per la comunità carceraria, ma anche per la cittadinanza, in quanto enfatizza l’importanza dell’inclusione e della promozione di un dialogo aperto tra tutti i cittadini. Grazie a eventi come “Casanova 300”, Venezia si conferma come un luogo rinomato per le sue tradizioni, ma anche come un ambiente pronto a rinnovarsi e a dare voce a chi solitamente rimane in silenzio.

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