Il centrodestra propone un emendamento elettorale, Schlein: “Resisteremo a questa provocazione”

centrodestra propone emendamento per modificare le elezioni comunali, abbassando la soglia per evitare il ballottaggio e introducendo un premio di maggioranza, suscitando forti reazioni dall’opposizione.
"Emendamento elettorale del centrodestra, Schlein risponde con fermezza: 'Resisteremo a questa provocazione'" "Emendamento elettorale del centrodestra, Schlein risponde con fermezza: 'Resisteremo a questa provocazione'"
Il centrodestra avanza un emendamento elettorale nel 2025, mentre Schlein promette resistenza a questa provocazione

Centrodestra e la nuova proposta elettorale

Il centrodestra si ripresenta con una proposta che potrebbe rivoluzionare le regole del gioco elettorale. In un’azione rapida, i rappresentanti della coalizione hanno presentato un emendamento al decreto legge sulle elezioni, attualmente in discussione al Senato. Questo emendamento intende modificare il meccanismo elettorale per i Comuni con oltre 15mila abitanti, abbassando al 40% la soglia necessaria per evitare il ballottaggio e diventare sindaco.

Dettagli della proposta

La proposta, firmata da tutti i capigruppo del centrodestra, prevede anche un premio di maggioranza per le liste collegate, con l’obiettivo di garantire il 60% dei seggi in consiglio. Non è la prima volta che il centrodestra cerca di introdurre una misura simile; in passato ha già tentato, senza successo, di abolire i ballottaggi. L’opposizione, però, si prepara a “fare le barricate” contro questa iniziativa, considerata una vera e propria provocazione.

Reazioni dell’opposizione

Elly Schlein, leader del Partito Democratico, ha manifestato la sua decisa opposizione, chiedendo il ritiro immediato dell’emendamento. “Consideriamo questa proposta una grave provocazione. Se non verrà ritirata, utilizzeremo tutti gli strumenti parlamentari a nostra disposizione per opporci a tale scempio”, ha dichiarato Schlein, evidenziando la determinazione della sua parte politica.

Mobilitazione dei comuni

Anche i Comuni si sono attivati contro questa proposta. L’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, ha espresso la speranza di un “ripensamento” da parte del governo, criticando l’eventuale modifica di quello che definisce il “miglior sistema elettorale del nostro Paese”. Tuttavia, il centrodestra difende la propria posizione, sostenendo che si tratta di una “prerogativa parlamentare”.

Valutazione dell’emendamento

La questione ora passa nelle mani di Alberto Balboni, presidente della commissione Affari Costituzionali, il quale dovrà valutare l’ammissibilità dell’emendamento. Dopo un incontro con i capigruppo delle opposizioni, Balboni ha deciso di prendersi il weekend per approfondire la questione. “Voglio esaminare a fondo il tema, verificando se ci siano precedenti conformi o difformi”, ha affermato, riconoscendo che le preoccupazioni sollevate dal centrosinistra non possono essere sottovalutate, dato che la legge vieta modifiche ai sistemi di voto tramite decreti.

Silenzio dal Colle e riferimenti storici

Nel frattempo, il Colle rimane in silenzio, mentre Balboni ha già anticipato che studierà il caso. All’interno del centrodestra, alcuni esponenti richiamano un precedente risalente al governo Conte bis per sostenere le proprie argomentazioni. Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha garantito che il tema verrà approfondito, pur dichiarando di non essere “scandalizzato” dalla questione.

Altre proposte e futuro del provvedimento

Il provvedimento, oltre a suscitare polemiche sui ballottaggi, ha dato vita a ulteriori proposte. Forza Italia, ad esempio, sta valutando un emendamento per posticipare l’ineleggibilità o la decadenza di sindaci e governatori al termine del processo, anziché all’appello, come attualmente previsto. Fratelli d’Italia, invece, ha proposto di aumentare il numero dei consiglieri regionali e degli assessori nelle regioni con meno di due milioni di abitanti.

Possibili modifiche sul voto degli italiani all’estero

Infine, resta da vedere se il provvedimento includerà modifiche relative al voto degli italiani all’estero, in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale che ha messo in discussione l’esercizio del loro diritto di voto. Un intervento di questo tipo potrebbe aprire un dibattito più ampio sulla legge elettorale.

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