Il cervello continua a lavorare anche a riposo: ecco cosa avviene durante il relax

il cervello continua a lavorare anche a riposo, rielaborando esperienze e preparando risposte per il futuro, secondo uno studio condotto da Maurizio Corbetta e il suo team.
"Attività cerebrale durante il relax: il cervello continua a elaborare informazioni anche a riposo." "Attività cerebrale durante il relax: il cervello continua a elaborare informazioni anche a riposo."
scopri come il cervello rimane attivo anche durante il riposo e quali processi avvengono mentre ci rilassiamo nel 2025

Il cervello umano si rivela un organo straordinario e incessante, sempre attivo anche quando sembra essere in riposo. Questa affermazione trova conferma in una recente ricerca condotta da un team internazionale sotto la direzione di Maurizio Corbetta, professore di neuroscienze all’Università di Padova. I risultati, pubblicati nel marzo del 2025, offrono una nuova visione su come il nostro cervello continui a operare, anche nei momenti di apparente inattività.

Il cervello in azione anche a riposo

Quando ci sembra di non fare nulla, il nostro cervello è in realtà impegnato in un’attività frenetica. Funziona come un archivista instancabile, rielaborando e anticipando eventi futuri. Corbetta, che dirige anche la Clinica neurologica dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova e ha un ruolo di spicco all’Istituto veneto di medicina molecolare, ha coordinato due studi significativi che mettono in luce questo fenomeno.

Il primo studio, intitolato “The predictive nature of spontaneous brain activity across scales and species”, è stato pubblicato sulla rivista *Neuron* e ha coinvolto una revisione della letteratura scientifica. I ricercatori, tra cui Anastasia Dimakou, Andrea Zangrossi e Giovanni Pezzulo, hanno scoperto che il cervello, in diverse specie – dai vermi agli esseri umani, passando per roditori e primati – è in grado di mantenere e ricreare schemi di attività nervosa simili a quelli attivati durante comportamenti reali. Corbetta sottolinea che “il nostro cervello è un archivio vivente di esperienze passate”. Ad esempio, le aree visive dedicate al riconoscimento dei volti mostrano schemi di attività identici a quelli attivati quando osserviamo un volto, anche in stato di riposo. Questo meccanismo consente al cervello di “ripassare” e organizzare le informazioni, come se stesse effettuando un allenamento silenzioso per affrontare stimoli futuri.

La ripetizione dei movimenti anche a riposo

Il secondo studio, pubblicato su *Proceedings of the National Academy of Sciences* (PNAS), ha approfondito il sistema motorio. I ricercatori Lu Zhang, Lorenzo Pini, Gordon Shulman e Corbetta hanno dimostrato che il cervello replica gli stessi schemi di attività sia durante movimenti semplici, come aprire e chiudere la mano, sia quando ci troviamo in uno stato di riposo. Sorprendentemente, questi schemi risultano più comuni per movimenti abituali rispetto a quelli meno familiari, suggerendo che il cervello utilizza il tempo di riposo anche per consolidare la memoria delle azioni passate.

Implicazioni per la ricerca neurologica

Corbetta sintetizza questa scoperta con un’immagine evocativa: “Possiamo immaginare il cervello come uno studente che, senza rendersene conto, ripete sottovoce la lezione il giorno prima di un esame”. Le implicazioni di questi studi sono notevoli. Comprendere come il cervello riproduca schemi neurali durante il riposo potrebbe aprire nuove strade nella ricerca sulle malattie neurologiche. Secondo una nota dell’Università di Padova, studiare questi meccanismi potrebbe rivelarsi cruciale per comprendere e trattare i deficit causati da un ictus, un altro focus centrale delle ricerche del team di Corbetta.

In conclusione, il cervello è un organo che non conosce pause. Anche nei momenti di relax, continua a lavorare, rielaborando esperienze e preparando il terreno per affrontare le sfide future. La ricerca di Corbetta e del suo team non solo arricchisce la nostra comprensione del funzionamento cerebrale, ma potrebbe anche avere un impatto significativo sulla salute neurologica.

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