Il documentario “Dialoghi con Mr. Parkinson”
Il documentario “Dialoghi con Mr. Parkinson” si propone di esplorare le sfide quotidiane di chi vive con la malattia neurodegenerativa, andando oltre il semplice tremore. Questo progetto, che andrà in onda in prima visione il 12 aprile 2025 alle 13:45 su La7d, coinvolge tre pazienti, un medico e una caregiver, che si confrontano con la complessità di una condizione che colpisce oltre 300.000 italiani. L’iniziativa è stata promossa dalla Confederazione Parkinson Italia, con il supporto non condizionante di Zambon, in concomitanza con la Giornata Mondiale del Parkinson, celebrata ogni anno l’11 aprile.
La complessità della malattia
La malattia, descritta dal giornalista Vincenzo Mollica come un “essere detestabile”, si manifesta in modi sorprendenti e variabili. Solo il 50% dei pazienti presenta tremori evidenti, mentre sintomi come la rigidità muscolare e la lentezza nei movimenti possono risultare ben più invalidanti. Un’indagine su oltre 500 pazienti e caregiver ha rivelato che più della metà degli intervistati (58%) non considera il tremore il sintomo più insopportabile. Inoltre, il 67% ha segnalato un rallentamento dei ritmi quotidiani, con il 54% che ha vissuto stanchezza invalidante.
Le voci dei protagonisti
Nel documentario, Mister Parkinson viene personificato e interagisce con i protagonisti, tra cui Giangi, Valentina e Roberto, che condividono le loro esperienze. La narrazione evolve, mostrando un Mister Parkinson meno cinico, che riconosce la forza e la resilienza di chi affronta la malattia. Rossana, una caregiver, esprime il suo amore incondizionato per il marito Alberto, mentre il professor Paolo Calabresi, esperto in neurologia, offre una prospettiva clinica sulla malattia.
Riflessioni sul Parkinson
Giangi Milesi, presidente della Confederazione Parkinson Italia, sottolinea l’importanza di raccontare la complessità del Parkinson, che va ben oltre i sintomi fisici. “La convivenza con Mister Parkinson è come una partita a scacchi”, afferma, evidenziando come ogni nuovo sintomo possa cambiare le strategie di gestione della malattia. La chiave per affrontare questa sfida risiede nel riconoscere la malattia e nel trovare un nuovo equilibrio, supportati dalle risorse interiori e dall’aiuto delle persone care.
La conoscenza della malattia
L’indagine ha anche rivelato che il 79% dei pazienti sapeva poco o nulla della malattia prima della diagnosi e il 63% non si aspettava la varietà di sintomi. Sorprendentemente, il tremore non è il sintomo più comune, con il 72% dei pazienti che lamenta lentezza nei movimenti e il 62% rigidità muscolare. Altri sintomi, come disturbi del sonno e problemi all’umore, sono altrettanto frequenti e impattano significativamente sulla qualità della vita.
Un approccio multidisciplinare
Il professor Calabresi evidenzia che il Parkinson richiede un approccio multidisciplinare, considerando sia i sintomi motori che quelli non motori. Attività come camminate aerobiche, danza e pittura possono contribuire a migliorare il benessere dei pazienti. Rossella Balsamo, di Zambon Italia, sottolinea l’importanza di una corretta informazione sulla malattia, evidenziando che il 62% dei pazienti ritiene che gli amici non comprendano appieno il Parkinson e il suo impatto. La necessità di parlare della varietà dei sintomi è cruciale per restituire un’immagine realistica della malattia e per sostenere chi ne è colpito.