La situazione dei cinema Adriano e Atlantic, due storiche sale romane, si fa complessa dopo lāacquisizione del circuito Ferrero da parte di un fondo olandese. Questāoperazione da 42 milioni di euro ha generato preoccupazione tra i gestori e gli operatori del settore cinematografico, che sottolineano un trend preoccupante di chiusure nel panorama delle sale della Capitale.
Un contesto preoccupante per il settore cinematografico
Non sono solo i cinema Adriano e Atlantic a trovarsi nellāocchio del ciclone. Da 25 anni, i gestori delle sale cinema a Roma, rappresentati da Massimo Arcangeli dell’Anec Lazio, esprimono preoccupazione per il crescente numero di chiusure di sale cinematografiche. In particolare, a Roma, ben 40 cinema hanno chiuso i battenti negli ultimi anni, con la sofferenza del settore accentuata dalla possibilitĆ che questi spazi possano essere riconvertiti in fast food o sale scommesse.
Questa trasformazione degli spazi, un fenomeno che giĆ ha coinvolto diverse localitĆ della cittĆ , preoccupa non solo i lavoratori del cinema ma anche i cittadini romani, sempre piĆ¹ privati di luoghi di aggregazione culturale. La situazione si fa piĆ¹ critica nel caso delle due maxi sale attive, il Adriano, con i suoi 11 schermi in piazza Cavour, e lāAtlantic, che ne conta 6 in via Tuscolana. La loro chiusura significherebbe un duro colpo per il panorama cinematografico della capitale, giĆ in difficoltĆ .
Le speranze di Anec e lo scenario futuro
L’Anec ha manifestato chiara speranza riguardo alla continuazione dellāattivitĆ di questi due cinema storici. Secondo Arcangeli, sarebbe logico che i nuovi proprietari mantenessero in essere le sale, considerando il buon andamento economico di Adriano e Atlantic. Tuttavia, le incertezze rimangono alte. Nonostante i gestori auspichino una continuitĆ aziendale, non ci sono ancora comunicazioni ufficiali riguardo le intenzioni del nuovo fondo olandese.
In questo contesto, Arcangeli ha messo in evidenza il difficile futuro per le altre sette sale del circuito, la cui chiusura potrebbe presto diventare realtĆ . Le possibilitĆ di un investimento sostanzioso per riaprirle paiono ridotte. Un recupero dei cinema chiusi da piĆ¹ di 30 anni, come degli spazi non piĆ¹ utilizzati, appare una sfida ardua, specie in un mercato cinematografico giĆ saturo e segnato da un cambiamento nei consumi culturali.
L’interlocuzione con i nuovi proprietari e il futuro dell’attivitĆ cinematografica
I nuovi proprietari olandesi hanno attirato l’attenzione degli operatori del settore, che sperano in un dialogo costruttivo. Arcangeli ha affermato che ĆØ fondamentale instaurare unāinterazione con i nuovi gestori per discutere le prospettive future e la salvaguardia delle attivitĆ legate al cinema. Nonostante la precarietĆ della situazione attuale, l’Anec si trova pronta a offrire supporto e assistenza per facilitare il mantenimento dell’attivitĆ cinematografica.
Lāincertezza regna ma la speranza di resistenza delle storiche sale cinematografiche rimane viva, sostenuta dall’impegno di operatori e associazioni. I prossimi mesi si preannunciano decisivi per il destino di Adriano e Atlantic, con il settore che osserva da vicino gli sviluppi di questa transizione. La salvaguardia della cultura cinematografica romana ĆØ una battaglia che merita attenzione e sostegno.