La recente scelta del governo di contestare la legge sul turismo in Toscana ha suscitato forti reazioni tra le autorità regionali . Il presidente della regione, Eugenio Giani, insieme all’assessore al turismo , Leonardo Marras, ha manifestato il proprio disappunto, evidenziando che il turismo rientra nelle competenze regionali . La giunta si prepara, quindi, a difendere la propria posizione, presentandosi in giudizio presso la Corte Costituzionale .
Un approccio inaspettato
Giani e Marras hanno espresso la loro sorpresa per l’atteggiamento dell’esecutivo nazionale, auspicando un approccio più costruttivo anziché una reazione pregiudiziale. “La legge regionale toscana rappresenta un’ innovazione nel sistema turistico , proiettandolo verso il futuro”, hanno dichiarato. Hanno sottolineato l’importanza di non adottare posizioni conservative, ma di affrontare attivamente le sfide e i cambiamenti che il settore sta attraversando.
Il futuro del turismo
Il duo ha messo in luce che il futuro del turismo sarà segnato da un incremento dei flussi turistici e dall’influenza della tecnologia . “È essenziale professionalizzare il lavoro nel settore , garantendo che sia sempre più sicuro, meno precario e di alta qualità”, hanno aggiunto. Secondo loro, la legge toscana rappresenta un passo importante in questa direzione, e si augurano che anche a livello nazionale vengano adottati strumenti simili.
Verso la Corte Costituzionale
Ora la questione è nelle mani della Corte Costituzionale , dove Giani e Marras sperano che venga fatta giustizia, consentendo alla Toscana di continuare il suo percorso di innovazione turistica . La giunta regionale è pronta a difendere con determinazione il proprio operato, convinta che il turismo debba essere gestito in modo attivo e lungimirante, piuttosto che subire passivamente le dinamiche del mercato .