Il 22 ottobre segna una data significativa nella storia politica italiana, in quanto il governo di Giorgia Meloni celebra il suo secondo anniversario alla guida di Palazzo Chigi. Di fronte a un panorama politico e sociale complesso, la premier ha ribadito il suo impegno nel realizzare il programma governativo e nel sostenere l’Italia per farla crescere e affermare la sua credibilità a livello internazionale. Tuttavia, questo anniversario non è privo di sfide, poiché il governo sta affrontando una controversia con la magistratura, così come questioni spinose legate all’immigrazione illegale.
Il decreto sui ‘Paesi sicuri’ e il piano per l’immigrazione
Nel clima teso che precede il secondo compleanno del governo Meloni, la premier ha fatto riferimento a un decreto destinato a regolamentare i flussi migratori, in particolare riguardo ai due hotspot istituiti in Albania. Questo decreto si colloca in un contesto di scontro con la magistratura, in seguito a una sentenza che ha messo in discussione la legalità dei fermi nell’ambito della gestione migratoria. Meloni ha sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza nazionale attraverso la misura annunciata, che ha l’obiettivo di tutelare i confini e gestire i migranti in arrivo da terre considerate pericolose.
L’accordo con l’Albania, formalizzato nel novembre scorso, rappresenta uno dei principali successi del governo in questo campo. La premier ha evidenziato un calo significativo degli sbarchi nel 2023, sostenendo che l’introduzione degli hotspot albanesi ha avuto un “effetto deterrente”. Nonostante ciò, i centri di trattenimento hanno incontrato ritardi nell’apertura e una gestione complessa nella pratica, con un numero ridotto di migranti effettivamente accolti.
Un ulteriore aspetto della strategia del governo riguardo all’immigrazione è rappresentato dal Piano Mattei, destinato a rafforzare la cooperazione tra Italia e Stati africani. Questa iniziativa si propone come un’alternativa alla gestione puramente emergenziale dei flussi migratori, puntando a sviluppare relazioni bilaterali solide e a realizzare investimenti volti a migliorare le condizioni di vita nei paesi d’origine dei migranti, riducendo la pressione migratoria.
Supporto all’Ucraina e posizione nelle crisi internazionali
Nel contesto internazionale, Giorgia Meloni ha mantenuto una linea di fermezza in merito al sostegno all’Ucraina, garantendo assistenza militare e umanitaria “fino a quando sarà necessario”. Parallelamente, il governo italiano ha espresso il suo supporto a Israele in relazione alla recente escalation di violenza in Medio Oriente, contribuendo allo sforzo di mediazione degli Stati Uniti e spingendo per una risoluzione pacifica del conflitto.
La premier ha affrontato anche il tema della Via della Seta, decidendo infine di ritirare l’Italia dal progetto, bilanciando il rapporto con la Cina. La guida di Meloni ha comportato un attento posizionamento strategico, cercando di mantenere relazioni diplomatiche e commerciali senza compromettere la sicurezza nazionale. Inoltre, l’Italia, sotto la presidenza di Meloni del G7, ha lavorato su accordi significativi, incluso uno per garantire prestiti a supporto dell’Ucraina.
Riforme significative e risultati nell’ambito della giustizia
Il governo Meloni ha avviato un percorso di riforme significative, tra cui la tanto discussa autonomia differenziata, ormai diventata legge, e le riforme nel settore della giustizia. La premier ha descritto la riforma del premierato come “madre di tutte le riforme”, preparandosi a confrontarsi con le opposizioni in un eventuale referendum. Nel quadro delle riforme, è stata approvata la legge che prevede l’abolizione dell’abuso d’ufficio, rendendo la giustizia un tema centrale dell’agenda politica.
Allo stesso tempo, il governo ha proseguito il braccio di ferro con le opposizioni riguardo ad altre questioni delicate, come la separazione delle carriere per i magistrati e la regolazione delle intercettazioni. È da notare che un altro tema caldo è rappresentato dalla maternità surrogata, la quale, dopo la recente approvazione della legge, è diventata un reato perseguibile anche all’estero.
Sviluppo economico e misure a favore delle famiglie
In occasione dell’approvazione della legge di bilancio, il governo ha messo in evidenza l’intenzione di sostenere le famiglie numerose, introducendo misure quali un mese di congedo parentale extra e un bonus alla nascita. La manovra, pur limitata da margini ristretti, ha tentato di rispondere alle esigenze finanziarie delle famiglie, sottolineando l’approccio “meloniano” che predilige l’equità sociale.
Il governo Meloni ha mirato anche a garantire il taglio del cuneo fiscale, trattandosi di un intervento strutturale previsto dal 2025. Queste azioni riflettono una strategia economica volta a stimolare la crescita, migliorare le condizioni di vita dei cittadini e rispondere alle sfide economiche attuali. Non resta che attendere ulteriori sviluppi e misure che il governo si appresta a presentare nei prossimi mesi, alla luce dei risultati ottenuti e delle criticità emerse nel corso di questi primi due anni di mandato.