Il libraio di Ventotene: l’aumento delle vendite del Manifesto è un segnale importante

Fabio Masi promuove il manifesto di Ventotene, evidenziando l’aumento delle vendite e l’importanza di preservarne il messaggio autentico in un clima politico divisivo.
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aumento delle vendite del Manifesto a Ventotene: un segnale positivo per la cultura e l'informazione nel 2025

Fabio Masi e il ritorno del manifesto di Ventotene

Fabio Masi, proprietario della storica libreria Ultima Spiaggia a Ventotene, si trova al centro di un acceso dibattito politico che ha riacceso l’interesse per il Manifesto di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. Questo documento, simbolo della costruzione europea, ha registrato un notevole incremento nelle vendite, un fenomeno che non può passare inosservato. In un’intervista con l’Adnkronos, Masi ha espresso le sue preoccupazioni riguardo all’uso strumentale del Manifesto da parte della premier Giorgia Meloni, sottolineando l’importanza di diffonderne il messaggio autentico.

Un scontro politico che riaccende l’interesse

L’eco dello scontro avvenuto alla Camera ha colto di sorpresa Masi, che si trovava nella sua libreria di Camogli quando ha iniziato a ricevere un’inondazione di messaggi. “Ho fatto un sobbalzo,” racconta, evidenziando come Ventotene sia tornata a essere un punto focale della discussione politica. La sua reazione è stata di tristezza per i toni e i modi utilizzati, poiché il Manifesto dovrebbe rappresentare un patrimonio condiviso, piuttosto che un motivo di divisione.

Vendite in crescita e riflessioni sul manifesto

Il dibattito attuale ha portato a un significativo aumento delle vendite del Manifesto. “Le richieste sono cresciute notevolmente,” afferma Masi, notando che coloro che lo avevano già letto lo stanno rileggendo per comprendere meglio l’interpretazione fornita dalla premier. Questo fenomeno è visto da Masi come un segnale positivo, un’opportunità per riavvicinarsi a un testo che ha segnato la storia dell’Europa.

Riscoprire il legame tra locale e europeo

Masi riflette sul legame tra Ventotene e l’Europa, un legame che, sebbene fragile, sta iniziando a rinascere. “Siamo ancora indietro, ma qualcosa sta cambiando,” osserva. Negli anni ’80, molti isolani tendevano a rimuovere la loro storia di terra di confino, ma oggi l’interesse per il Manifesto cresce di anno in anno. Masi sottolinea l’importanza di recuperare l’identità delle isole, Ventotene e Santo Stefano, e lamenta l’assenza di un museo dedicato ai confinati, un luogo che potrebbe raccontare la storia di un’Europa in costruzione.

Iniziative e impegno continuo per il manifesto

In risposta agli eventi recenti, il Partito Democratico ha organizzato un flash mob a Ventotene. Masi considera questa iniziativa come una reazione appropriata, ma avverte che non deve rimanere un evento isolato. “Dobbiamo lavorare quotidianamente per promuovere il messaggio del Manifesto,” afferma, suggerendo che sarebbe utile organizzare un incontro annuale sull’isola per chi desidera contribuire alla crescita dell’Europa, partendo dalla sinistra italiana ed europea.

In un contesto in cui il Manifesto non è tradotto in molte lingue europee, Masi evidenzia la necessità di fare di più per valorizzare questo importante documento. La sua passione per la cultura e la storia di Ventotene si riflette nel suo impegno per una maggiore diffusione del Manifesto, un simbolo di speranza e unità per il futuro dell’Europa.

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