Il voto cruciale del Parlamento europeo
Il 12 marzo 2025, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione fondamentale sul riarmo dell’Unione, con un voto che ha visto 419 favorevoli, 204 contrari e 46 astenuti su un totale di 669 votanti. Questo evento significativo si colloca in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza nel continente europeo.
Il piano di difesa europea
La risoluzione si fonda sul Libro bianco Ue sulla difesa, che menziona il piano ReArmEu, presentato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Questo piano è stato redatto in conformità con l’articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), permettendo di bypassare il processo legislativo dell’Aula, come già avvenuto con il programma Next Generation Eu.
Le dichiarazioni di Ursula von der Leyen
Nel suo intervento alla plenaria, von der Leyen ha evidenziato l’urgenza di istituire una “Unione Europea della difesa” per garantire la pace nel continente. Ha citato Alcide de Gasperi, sottolineando che non basta mantenere la pace tra gli Stati membri, ma è essenziale costruire una difesa comune. “Non si tratta di minacciare o conquistare, ma di scoraggiare qualsiasi attacco dall’esterno, mosso dall’odio contro un’Europa unita. Questo è il compito della nostra generazione”, ha affermato con fervore.
Il contesto geopolitico e le contestazioni
La discussione sul riarmo europeo si inserisce in un contesto geopolitico complesso, segnato da un rinnovato imperialismo russo. La presidente della Commissione ha esortato i membri del Parlamento a sostenere questa iniziativa, sottolineando che la sicurezza collettiva è diventata una priorità imprescindibile per l’Unione.
Tuttavia, la proposta ha suscitato contestazioni. Davanti al Parlamento, il Movimento 5 Stelle ha organizzato una protesta, esprimendo il proprio dissenso nei confronti degli investimenti in armamenti. “No a soldi per le armi”, hanno scandito i manifestanti, evidenziando la loro opposizione a una politica di riarmo, suggerendo che le risorse potrebbero essere meglio destinate ad altre necessità sociali.
Prospettive future
In questo clima di tensione e dibattito, il voto del Parlamento europeo segna un passo importante verso una maggiore integrazione della difesa europea, ma solleva interrogativi su come l’Unione intenda affrontare le sfide future, sia in termini di sicurezza che di coesione interna. La strada da percorrere è ancora lunga e complessa, e il dibattito è destinato a continuare nei prossimi mesi.