Il presidente dell’Anpi chiede il divieto del raduno fascista di Acca Larentia a Roma nel 2025

Il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, chiede al governo di vietare il raduno fascista di Acca Larentia per motivi di sicurezza, evidenziando il rischio di violenza e la necessità di misure più severe.
Il presidente dell'Anpi chiede il divieto del raduno fascista di Acca Larentia a Roma nel 2025 - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

La commemorazione dei fatti di Acca Larentia del 7 gennaio 1978 si avvicina e continua a suscitare tensioni nel panorama politico e sociale italiano. Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi, ha espresso preoccupazione per i consueti rituali fascisti che si svolgono annualmente nella capitale. L’appello al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è chiaro: vietare il raduno di quest’anno per motivi di sicurezza e incolumità pubblica. Le parole di Pagliarulo risuonano forti e determinate e pongono l’accento sul rischio di violenza che tali eventi comportano.

Il richiamo alle responsabilità delle autorità

Il presidente dell’Anpi ha messo in evidenza la responsabilità delle autorità e ha citato l’articolo 17 della Costituzione italiana, sottolineando che il diritto di riunione non deve mettere a repentaglio la sicurezza collettiva. Ogni anno il raduno diventa un banco di prova, portando con sé un carico di tensione che sfocia in eventi violenti. La richiesta di Pagliarulo è quella di non sottovalutare il pericolo rappresentato da eventi che si trasformano in vere e proprie “liturgie” del fascismo.

Recentemente la Procura di Roma ha aperto procedimenti giudiziari contro 31 membri di CasaPound, l’organizzazione di estremismo destra, accusati di partecipare attivamente a queste cerimonie. Questo nuovo sviluppo ha portato alla luce le problematiche legate all’esistenza di gruppi neofascisti nel Paese e il naturale effetto che possono avere sulla sicurezza e la tranquillità pubblica.

CasaPound e i risvolti giudiziari

Pagliarulo non si ferma qui; la sua denuncia ha evidenziato i recenti episodi di violenza legati a CasaPound. Il riferimento all’attacco del 23 ottobre 2023, durante il quale alcuni membri del gruppo hanno aggredito un attivista antifascista a Napoli, segna un crudo campanello d’allarme. Le conseguenze di tali atti sono devastanti non solo per i singoli colpiti ma per l’intera comunità. Qui emerge un quesito forte e chiaro: cos’altro deve accadere affinché il governo prenda provvedimenti seri?

Il presidente dell’Anpi ha chiesto di trattare con fermezza situazioni simili, evidenziando l’urgenza di analizzare il contesto attuale e adottare misure che vietino l’aggravarsi di tensioni sociali. Pagliarulo va oltre, invocando la necessità di chiudere spazi occupati da CasaPound, attivi dal 2003. La richiesta di leggi più rigorose per contrastare le organizzazioni fasciste sembra una tappa inevitabile in questo contesto di crescente aggressività.

Le sfide del presente e del futuro

La questione del raduno di Acca Larentia tocca il cuore di una più ampia discussione riguardante la memoria storica e la gestione delle ideologie radicali nel presente. A fronte di eventi che ogni anno suscitano polemiche, la risposta delle istituzioni si rivela cruciale per garantire la sicurezza pubblica e un clima di rispetto reciproco tra le varie fazioni politiche. L’Anpi continua la sua battaglia storica contro il fascismo, facendo appello alla sensibilità delle autorità e cittadini.

La situazione è evidente: un solido impegno nella commemorazione delle vittime del passato deve andare di pari passo con la lotta contro il ripresentarsi di antiche ideologie. Le manifestazioni ideologiche violente non possono essere tollerate, e la società dovrebbe fermamente opporsi a qualsiasi forma di estremismo. La strada da percorrere è complessa e richiede un’attenta vigilanza da parte di tutti e una decisa azione da parte del governo.

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