Jenni Hermoso, calciatrice della nazionale spagnola, ha recentemente parlato della sua vita dopo lo scandalo legato al bacio ricevuto dal presidente della Federazione Spagnola, Luis Rubiales. Questo evento ha scatenato un’enorme polemica e ha avuto ripercussioni pesanti sulla vita personale e professionale della sportiva. Con testimonianze dirette e una dettagliata deposizione di circa due ore, Hermoso ha messo in luce le minacce e le pressioni che ha subito, costringendola a prendere decisioni drastiche.
Un clima di paura e intimidazione
Il periodo successivo alla finale di Coppa del Mondo, vinta dalla Spagna, ha segnato una svolta decisiva nella vita di Hermoso. In un contesto di forte attenzione mediatica, la calciatrice ha raccontato di essere stata perseguitata da telecamere che la seguivano 24 ore su 24. “Da quando ho messo piede in Spagna, ho avuto telecamere sotto casa,” ha dichiarato. Questo clima di sospetto ha contribuito a creare una situazione insostenibile, rendendo necessario per Hermoso lasciare Madrid insieme alla sua famiglia. “Avevo paura di camminare per strada e ho ricevuto anche minacce di morte,” ha aggiunto, sottolineando la gravità dell’esperienza.
La scelta di trasferirsi in Messico, dove attualmente gioca per il Pachuca, si è rivelata fondamentale per ritrovare una forma di protezione e stabilità . “In Messico, così lontano, ho trovato un modo per sentirmi finalmente protetta,” ha detto Hermoso, descrivendo un ambiente più sereno rispetto a quello teso che ha vissuto in Spagna.
L’interrogatorio e le richieste di Rubiales
Durante il suo interrogatorio, Hermoso ha svelato particolari inquietanti riguardanti le richieste avanzate da Rubiales dopo lo scandalo. Tra le dichiarazioni più forti c’è quella in cui il presidente le chiese di registrare un video a sua difesa, giustificando la richiesta con il fatto che le sue figlie piangevano in aereo. “Mi rifiutai di farlo ma lui mi disse che in fondo a lui e a me piace la stessa cosa,” ha riportato, evidenziando come tentativo di minimizzare la situazione.
Questa dichiarazione ha attirato l’attenzione sia dei media che dell’opinione pubblica, mettendo in luce un comportamento inappropriato da parte di Rubiales in un momento già difficile per Hermoso. Questo episodio si aggiunge alla lunga lista di pressioni che la calciatrice ha subito, contribuendo a creare un ambiente dove è diventato impossibile vivere serenamente.
Il supporto mentale e la resilienza
In mezzo a questa tempesta, Hermoso ha riconosciuto l’importanza del supporto psicologico. “La salute mentale è importante, una psicologa mi ha aiutata,” ha affermato, parlando della necessità di affrontare la pressione emotiva e psicologica che ha vissuto. Questo supporto è stato cruciale, specialmente in un periodo di grande vulnerabilità e ansia.
La decisione di ricorrere a un aiuto professionale dimostra la consapevolezza di Hermoso riguardo alla propria salute mentale, un aspetto spesso trascurato nel mondo dello sport, ma fondamentale per affrontare situazioni così delicate. Ora, con il tempo, sembra che stia ritrovando un equilibrio e un senso di sicurezza, dopo aver affrontato qualcosa di straordinariamente difficile e doloroso. La sua esperienza serve da lezione anche per altri atleti, evidenziando l’importanza di prendersi cura del proprio benessere psicologico, soprattutto in situazioni di grande stress e pressione.