Il 2024 si chiude per la filiera legno-arredo con un fatturato alla produzione di 51,6 miliardi di euro, evidenziando una contrazione del 3,1% rispetto ai 53,2 miliardi del 2023. Questi dati, elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo utilizzando fonti Istat, indicano una stabilizzazione dei numeri del settore, dopo due anni caratterizzati da una crescita significativa. Questo flusso di informazioni coglie l’attenzione su un segmento di mercato che continua a posizionarsi come un pilastro dell’economia italiana, malgrado le sfide che deve affrontare.
Diminuzione delle vendite nel mercato interno
Le vendite nel mercato interno hanno subito una flessione, fissandosi a 32,2 miliardi di euro e rappresentando oltre il 60% del fatturato totale. Questo calo del 3,5% è in gran parte attribuibile alla diminuzione degli incentivi fiscali che avevano sostenuto i consumi negli anni precedenti. La mancanza di stimoli governativi ha indubbiamente influenzato la spesa delle famiglie e quindi il giro d’affari del settore.
Questo trend di discesa nel mercato nazionale espone le aziende a una vulnerabilità maggiore rispetto alle dinamiche globali. Infatti, le imprese del legno-arredo devono ora fronteggiare non solo il calo della domanda domestica, ma anche la crescente concorrenza internazionale. Tuttavia, è interessante notare che l’export ha chiuso con una flessione del 2,3%, con un valore complessivo di 19,4 miliardi di euro, mantenendo comunque una quota significativa sul fatturato totale della filiera. Il saldo commerciale si attesta attorno agli 8 miliardi di euro, nonostante il contraccolpo del mercato.
L’opinione di Claudio Feltrin e le prospettive future
Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, ha commentato la flessione evidenziando come, nonostante la diminuzione, le aziende abbiano dimostrato una capacità di resistenza nel contesto economico attuale. Secondo Feltrin, i numeri della produzione industriale sottolineano una certa stabilità rispetto ai dati del 2019, suggerendo che il design italiano continua a essere apprezzato per la qualità e lo stile distintivo. Tuttavia, il presidente non nasconde la preoccupazione per le instabilità economiche in corso, in particolare quelle relative alla Germania e alla Francia, e l’ampliamento della concorrenza asiatica.
Il rischio di avere prodotti cinesi più accessibili nel mercato europeo potrebbe comportare difficoltà aggiuntive per le aziende italiane, richiedendo un’attenzione particolare alla pianificazione strategica. Ciò include l’individuazione di mercati alternativi e la necessità di investimenti in sostenibilità e digitalizzazione. La pressione dei costi energetici, che ha impattato significativamente i bilanci aziendali, è un’altra variabile da considerare.
L’importanza del Salone del Mobile 2025
Per Feltrin, un elemento cruciale per il rilancio del settore rimane il Salone del Mobile, previsto nel 2025. Le aziende vedono nella kermesse di Rho Fiera un’opportunità strategica per riposizionarsi e recuperare slancio. La manifestazione rappresenta un’importante vetrina per il mondo del design, permettendo agli operatori del settore di confrontarsi, promuovere i propri prodotti e instaurare nuove collaborazioni.
Nonostante i numerosi ostacoli, il +3,6% registrato nella produzione di mobili a novembre fornisce una nota di ottimismo. Le aziende possono beneficiare delle dinamiche positive legate alla creatività e alla sperimentazione che caratterizzano il design made in Italy. La partecipazione attiva a eventi di prestigio come il Salone del Mobile può fungere da catalizzatore per la crescita, permettendo di rimanere competitivi in un mercato in costante evoluzione.