Il sindaco di Castelbuono, Mario Cicero, ha lanciato un appello accorato ai cittadini del suo comune, esortandoli a boicottare i prodotti israeliani in segno di protesta contro il “genocidio in corso a Gaza”. Questa iniziativa è stata comunicata attraverso la pagina ufficiale del Comune, dove è stata anche pubblicata una lista di prodotti da evitare. Cicero ha sottolineato che la sua decisione non è stata presa alla leggera; in un’intervista con l’Adnkronos, ha chiarito che non si tratta di un’iniziativa politica, ma di un gesto che sente profondamente.
Durante un intervento in chiesa, in occasione della festa di San Giuseppe, il sindaco ha espresso la sua indignazione per la situazione a Gaza, toccando le corde emotive dei presenti. “Ho visto persone piangere”, ha raccontato, evidenziando la commozione della comunità di Castelbuono di fronte agli eventi tragici. “È un massacro e nessuno sembra muoversi. Ci sono interessi delle multinazionali in gioco”, ha aggiunto, rimarcando l’urgenza di una risposta collettiva.
Un segnale di solidarietà
Cicero ha invitato anche altri comuni italiani a unirsi a questa iniziativa: “Se 300 comuni facessero lo stesso, sarebbe un segnale forte per Israele. Il silenzio non porterà a nulla”, ha affermato. Secondo il sindaco, l’attuale governo israeliano, guidato da Netanyahu, continuerà a perpetrare violenze senza una ferma opposizione da parte della comunità internazionale. “Siamo alle barbarie”, ha dichiarato, esprimendo la sua preoccupazione per la mancanza di azioni concrete da parte dei governi.
Sul sito ufficiale del Comune di Castelbuono, il sindaco ha pubblicato un messaggio chiaro: “La comunità è indignata dal genocidio in corso a Gaza”. L’appello alla solidarietà invita i cittadini a “boicottare i prodotti israeliani per promuovere pace e giustizia”. Questo gesto, ha spiegato Cicero, rappresenta un modo pacifico per protestare contro le violazioni dei diritti umani e per incoraggiare la comunità internazionale a prendere posizione.
Un atto di responsabilità
“Non possiamo restare indifferenti di fronte a una tragedia umanitaria”, ha ribadito il sindaco, sottolineando l’importanza di questo boicottaggio come atto significativo. Con questa iniziativa, Cicero spera di “risvegliare le coscienze” e stimolare una riflessione collettiva che possa portare a soluzioni di pace e riconciliazione, sempre nel rispetto della dignità umana e dei diritti universali. Ha anche chiarito che la sua posizione non è contro il popolo israeliano, ma contro le azioni del governo di Netanyahu.
Sulla pagina social del sindaco, è stata condivisa una lista di prodotti da boicottare, tra cui spiccano i datteri della Valle del Giordano, gli epilatori Epilady/Mepro, le barrette di sesamo Halva, e i microprocessori Intel. Non mancano anche gli agrumi Jaffa, i prodotti di irrigazione e fertilizzanti Motorola, e le serrature di sicurezza Mul-t-lock. Questa lista rappresenta un chiaro invito all’azione per i cittadini, che possono contribuire a una causa che Cicero ritiene fondamentale.
In un momento in cui la situazione a Gaza continua a destare preoccupazione, l’iniziativa di Mario Cicero si configura come un tentativo di dare voce a chi soffre e di mobilitare la comunità verso una maggiore consapevolezza e responsabilità.