Un terremoto sorprendente
Il recente terremoto che ha colpito il Myanmar ha avuto effetti inaspettati, estendendosi fino alla Thailandia, a oltre mille chilometri di distanza. Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha definito “stupefacente” il crollo di edifici a Bangkok, una città situata a circa 1300 chilometri dall’epicentro del sisma . “È come se un terremoto a Palermo facesse crollare palazzi a Monaco di Baviera“, ha commentato Doglioni, evidenziando l’incredibile portata dell’evento sismico .
Dettagli del sisma
La scossa, registrata il 28 marzo 2025, ha raggiunto una magnitudo di 7.8, sollevando interrogativi sulla sua capacità di causare danni così lontano dall’epicentro. Secondo Doglioni, “non è spiegabile che un terremoto provochi danni a oltre mille chilometri, a meno che non si ipotizzi un fenomeno di amplificazione locale”. La struttura di Bangkok , costruita su terreni alluvionali, potrebbe aver amplificato l’impatto della scossa.
Confronti e rischi
Il presidente dell’ INGV ha messo in luce la potenza dei terremoti di magnitudo 7, paragonando l’evento in Myanmar a quello devastante che ha colpito la Turchia nel 2023, causando 17.000 vittime. “I terremoti più profondi tendono ad essere meno pericolosi, poiché l’energia si dissipa man mano che attraversa il terreno”, ha spiegato Doglioni. Per il terremoto di ieri, la profondità stimata dell’epicentro varia tra i 15 e i 24 chilometri, rendendolo particolarmente preoccupante.
Incertezze e danni
La rete di sismografi in Myanmar non è così densa come quella di paesi come il Giappone o l’Italia, contribuendo all’incertezza riguardo alla magnitudo e all’impatto del terremoto . Tuttavia, Doglioni ha avvertito che i danni potrebbero essere “importantissimi”, considerando la natura poco profonda del sisma .
Situazione sismica in Italia
Riguardo alla situazione sismica in Italia , Doglioni ha osservato che anche nel nostro sottosuolo si accumula energia che può essere rilasciata sotto forma di eventi sismici . Fortunatamente, le velocità di movimento delle placche in Italia sono significativamente inferiori rispetto a quelle della placca indiana, che si muove di 3-4 centimetri all’anno. In Italia , il movimento è di circa 4 millimetri all’anno, implicando una minore frequenza e magnitudo dei terremoti .
Rischi futuri
Tuttavia, il presidente dell’ INGV ha avvertito che le aree in Italia che potrebbero diventare epicentri di futuri terremoti sono diffuse. Secondo le statistiche, ci sono in media 20-24 terremoti di magnitudo superiore a 5.5 ogni secolo, il che significa che il rischio è sempre presente. La situazione attuale in Myanmar e le sue conseguenze in Thailandia hanno riacceso il dibattito sulla preparazione e la resilienza delle infrastrutture sismiche in tutto il mondo.