Il timballo del Gattopardo: un piatto iconico che unisce gastronomia e letteratura italiana

il timballo di maccheroni del gattopardo: un simbolo di gastronomia e letteratura italiana, ora protagonista di una nuova serie Netflix con location storiche e un cast di attori di spicco.
"Timballo del Gattopardo, piatto simbolo della gastronomia italiana ispirato alla letteratura di Giuseppe Tomasi di Lampedusa." "Timballo del Gattopardo, piatto simbolo della gastronomia italiana ispirato alla letteratura di Giuseppe Tomasi di Lampedusa."
scopri il timballo del gattopardo, un piatto simbolo che celebra la fusione tra gastronomia e letteratura italiana nel 2025

Il timballo di maccheroni del Gattopardo non è semplicemente un piatto, ma un autentico simbolo che unisce la gastronomia alla letteratura italiana. La sua descrizione, intrisa di dettagli sensoriali, è stata immortalata da Tomasi di Lampedusa, che lo ha presentato come un’esperienza culinaria capace di suscitare emozioni profonde. “L’oro brunito dell’involucro, la fragranza di zucchero e di cannella…” sono solo alcune delle immagini evocative che accompagnano il lettore in un viaggio gustativo, dove i fegatini di pollo, le uova sode e i tartufi si fondono con maccheroni racchiusi in una crosta dorata. Questo piatto è stato definito dal Telegraph come “il piatto di pasta più sexy nella storia della letteratura”.

La nuova serie di Netflix

Il 5 marzo 2025, Netflix ha presentato una nuova serie in sei episodi, che rappresenta il secondo adattamento del celebre romanzo. La premiere si è svolta con grande eleganza al Teatro dell’Opera di Roma, un luogo che ha fatto da sfondo anche per alcune riprese. La serie, prodotta da Indiana Production e Moonage Pictures, vanta un cast di attori di spicco, tra cui Kim Rossi Stuart nel ruolo di Don Fabrizio Corbera, il principe di Salina, e Deva Cassel, figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, nel ruolo di Angelica. Altri nomi noti includono Benedetta Porcaroli e Saul Nanni.

Le location: un viaggio tra storia e bellezza

La serie Netflix ha selezionato con attenzione le sue location, molte delle quali richiamano i luoghi iconici del film di Luchino Visconti del 1963. Mentre il film era stato girato principalmente a Palazzo Gangi a Palermo, la nuova produzione ha esplorato una varietà di scenari mozzafiato. Tra le location più suggestive ci sono la piazza dei Quattro Canti, la Cattedrale di Palermo e diverse ville storiche come Villa Valguarnera e Villa Tasca. Non mancano le meraviglie di Siracusa, con la piazza principale di Ortigia, e i palazzi storici di Catania, come Palazzo Biscari. Roma, con il suo Teatro dell’Opera e il Grand Plaza Hotel, completa questo affascinante tour visivo.

La tradizione del timballo

Il timballo di maccheroni affonda le sue radici nella tradizione culinaria siciliana, risalente all’epoca del Regno delle Due Sicilie. Durante le estati trascorse dalla famiglia Salina a Donnafugata, il timballo era il piatto centrale di un ricevimento che univa amici e nobili. Preparato dai Monsù, i cuochi professionisti, il timballo si trasformava in un’opera d’arte culinaria. Ma quella sera, tutto cambiò con l’arrivo di Angelica, una giovane di straordinaria bellezza, capace di catturare l’attenzione di Tancredi e del principe Don Fabrizio. La magia di quel momento, illuminato dalle candele, ha consacrato il timballo come simbolo di passione e tradizione.

Questo piatto, noto anche come “Timballo dei Monsù”, è composto da una base di pasta brisée che racchiude strati di melanzane fritte, prosciutto cotto, formaggio ragusano e maccheroni conditi con un sugo ricco di carne. La ricetta originale prevede una besciamella aromatizzata alla vaniglia bourbon, che conferisce al piatto una leggerezza sorprendente rispetto alla tradizionale crema pasticcera.

La ricetta del timballo del Gattopardo

Per preparare il timballo del Gattopardo per sei persone, avrete bisogno di:

– Sugo di carne
– Estratto
– 1/2 pollo lessato
– 100 gr di funghi freschi
– 100 gr di fegatini di pollo
– 200 gr di prosciutto cotto
– 100 gr di salsiccia
– 120 gr di pisellini lessati al dente
– Burro
– 500 g di maccheroni
– Pecorino siciliano
– 3 uova sode a fette
– Sale e pepe
– 1 tartufo nero

Per la pasta frolla (se non la comprate già pronta):

– 400 g di farina
– 200 g di zucchero
– 200 g di burro a temperatura ambiente
– Sale
– Un pizzico di cannella
– 4 tuorli d’uovo

Per la crema pasticcera (che, nella ricetta originale, era una besciamella aromatizzata alla cannella):

– 1 cucchiaio di zucchero
– 4 tuorli d’uovo
– 4 cucchiai di farina
– Sale
– Un pizzico di cannella
– 1/2 litro di latte

Preparazione del timballo:

1. Iniziate preparando la pasta frolla, mescolando tutti gli ingredienti fino a ottenere un composto omogeneo. Lasciatela riposare in frigorifero per circa un’ora.
2. Preparate la crema pasticcera (o besciamella).
3. Formate delle polpettine con 200 g di carne tritata di pollo lesso, mescolata con un uovo, prosciutto cotto, pecorino e prezzemolo. Friggetele in olio evo e mettetele da parte.
4. In un po’ di burro, insaporite il pollo e il prosciutto rimasti, aggiungendo fegatini, salsicce, funghi e pisellini. Cuocete per pochi minuti.
5. Unite il tutto in una casseruola con qualche cucchiaio di sugo di carne e fate amalgamare.
6. Lessate i maccheroni molto al dente, scolateli e conditeli con sugo e parmigiano, poi lasciateli raffreddare.
7. Imburrate una tortiera e rivestitela con un terzo della pasta frolla stesa sottile.
8. Versate metà dei maccheroni, seguiti da carne, uova, formaggio e tartufo. Coprite con il resto dei maccheroni e versate la crema pasticcera.
9. Chiudete il timballo con la pasta frolla avanzata, premendo bene i bordi.
10. Spennellate la superficie con uovo sbattuto e cuocete in forno a 180 gradi per circa 45 minuti. Lasciate riposare per 5 minuti prima di servire.

Il timballo del Gattopardo è dunque un piatto che non solo soddisfa il palato, ma racconta anche una storia ricca di tradizione e passione.

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