“Imprenditore ucciso: confermata condanna all’ergastolo in appello per il nipote”

I RIS impegnati nelle ricerche dell'imprenditore bresciano Mario Bozzoli, scomparso nel nulla da giorni, Marcheno (Brescia), 13 ottobre 2015. ANSA/ SIMONE VENEZIA

La Corte d’Assise d’Appello di Brescia ha emesso oggi la sentenza di condanna all’ergastolo per Giacomo Bozzoli, imputato dell’omicidio del suo zio Mario. L’imprenditore è scomparso misteriosamente l’8 ottobre 2015 all’interno della sua fonderia a Marcheno, nel Bresciano.

La richiesta dell’accusa era stata quella dell’ergastolo, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione per non aver commesso il reato. Nonostante le argomentazioni della difesa, i giudici hanno ritenuto Bozzoli colpevole dell’omicidio.

Il corpo di Mario non è mai stato trovato e secondo il sostituto procuratore, la scomparsa è avvenuta nel momento in cui è stata registrata una “fumata anomala dei forni” della fonderia alle 19.18 di quell’8 ottobre 2015. Questo sarebbe stato il momento in cui il cadavere è stato fatto sparire. Nonostante la sentenza, Bozzoli ha ribadito la sua innocenza, dichiarando di non aver commesso alcun crimine.

La sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Brescia: l’ergastolo per Giacomo Bozzoli

La Corte d’Assise d’Appello di Brescia ha emesso oggi la sentenza di condanna all’ergastolo per Giacomo Bozzoli, accusato di aver ucciso il suo zio Mario. L’imprenditore è scomparso nel nulla l’8 ottobre 2015 all’interno della sua fonderia a Marcheno, nel Bresciano.

L’accusa aveva richiesto l’ergastolo, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione per l’imputato. Nonostante le argomentazioni della difesa, i giudici hanno ritenuto Bozzoli colpevole dell’omicidio e hanno emesso la sentenza di condanna.

Il corpo di Mario non è mai stato trovato e secondo il sostituto procuratore, la scomparsa è avvenuta nel momento in cui è stata registrata una “fumata anomala dei forni” della fonderia alle 19.18 di quell’8 ottobre 2015. Questo sarebbe stato il momento in cui il cadavere è stato fatto sparire. Nonostante la sentenza, Bozzoli ha ribadito la sua innocenza, dichiarando di non aver commesso alcun crimine.

L’ergastolo per Giacomo Bozzoli: la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Brescia

La Corte d’Assise d’Appello di Brescia ha emesso oggi la sentenza di condanna all’ergastolo per Giacomo Bozzoli, reo dell’omicidio del suo zio Mario. L’imprenditore è scomparso nel nulla l’8 ottobre 2015 all’interno della sua fonderia a Marcheno, nel Bresciano.

La richiesta dell’accusa era stata quella dell’ergastolo, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione per non aver commesso il reato. Nonostante le argomentazioni della difesa, i giudici hanno ritenuto Bozzoli colpevole dell’omicidio e hanno emesso la sentenza di condanna.

Il corpo di Mario non è mai stato trovato e secondo il sostituto procuratore, la scomparsa è avvenuta nel momento in cui è stata registrata una “fumata anomala dei forni” della fonderia alle 19.18 di quell’8 ottobre 2015. Questo sarebbe stato il momento in cui il cadavere è stato fatto sparire. Nonostante la sentenza, Bozzoli ha ribadito la sua innocenza, dichiarando di non aver commesso alcun crimine.