L’Abete Bianco: Un Gigante della Natura in Friuli Venezia Giulia
L’abete bianco, una pianta autoctona di straordinaria bellezza, si erge maestoso in Friuli Venezia Giulia, dove è stato recentemente riconosciuto come l’albero più alto d’Italia. La Direzione Infrastrutture e Territorio della Regione ha confermato che questo esemplare, situato tra il Comune di Paularo e il Consorzio Boschi Carnici, fa parte di un gruppo di abeti che superano i 45 metri di altezza. Tra questi, “La Dane” si distingue con i suoi 53,34 metri di altezza e una circonferenza di 3,32 metri (misurata a 1,30 metri da terra), collocandosi al terzo posto tra gli alberi più grandi del Paese, dopo due esemplari non autoctoni.
Un nome con storia
Il nome “La Dane” non è solo evocativo; in friulano, rappresenta la specie di abete bianco ed è anche un vezzeggiativo di Diana, la dea della natura selvaggia. Questo albero, stimato avere più di 200 anni, simboleggia la ricchezza naturale della regione. La sua imponenza e le sue caratteristiche lo rendono un albero monumentale, soggetto a specifiche tutele secondo linee guida dedicate. In Friuli Venezia Giulia, sono oltre 1.500 gli alberi monumentali riconosciuti, di cui un terzo è tutelato a livello nazionale.
Tutele e futuro
L’assessora regionale al Territorio, Cristina Amirante, ha recentemente annunciato l’intenzione dell’amministrazione di inserire alcuni boschi monumentali della regione nei futuri elenchi nazionali. Questi elenchi faranno parte della legge sui boschi monumentali attualmente in fase di approvazione al Senato. Tra i boschi che potrebbero essere inclusi ci sono il bosco di Gorizia, noto per i suoi castagni ultrasecolari, il bosco cittadino del Farneto di Trieste, e il bosco di protezione di Timau, famoso per i suoi faggi protettivi. Anche il bosco di Paularo avrà un ruolo di primo piano in questa iniziativa.
La scoperta di “La Dane” rappresenta non solo un traguardo per la biodiversità locale, ma anche un’opportunità per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della conservazione degli alberi monumentali. La bellezza e la grandezza di questo abete bianco sono un richiamo alla natura e alla storia, un patrimonio da proteggere e valorizzare per le generazioni future.