In Italia cresce l’odio e l’intolleranza sui social network, un fenomeno allarmante

aumento dell’odio e dell’intolleranza sui social in italia: dati allarmanti dalla mappa dell’intolleranza di vox e analisi di oltre un milione di tweet.
"Immagine che illustra l'aumento dell'odio e dell'intolleranza sui social network in Italia, un fenomeno preoccupante." "Immagine che illustra l'aumento dell'odio e dell'intolleranza sui social network in Italia, un fenomeno preoccupante."
"Crescita allarmante dell'odio e dell'intolleranza sui social network in Italia nel 2025."

Negli ultimi anni, l’osservatorio italiano sui diritti ha lanciato un forte allarme riguardo all’ aumento dell’odio e dell’ intolleranza sui social network, un fenomeno che continua a crescere in modo allarmante. La Mappa dell’intolleranza di Vox, giunta alla sua ottava edizione, ha fornito dati preoccupanti sul discorso d’odio nel nostro Paese, evidenziando un incremento costante e una polarizzazione dei contenuti.

La ricerca, condotta da Vox Diritti in collaborazione con l’ Università degli Studi di Milano e altre istituzioni, ha analizzato oltre un milione e novecentomila tweet tra il 1 gennaio e il 30 novembre 2024. Di questi, ben il 57% sono stati classificati come negativi. Tra le categorie più colpite dall’ hate speech , le donne si confermano il gruppo maggiormente bersagliato, rappresentando la metà delle vittime. Un dato inquietante è l’esplosione dell’ antisemitismo , che è passato dal 6,59% di due anni fa al 27% attuale, un cambiamento che riflette le tensioni globali, in particolare il conflitto tra Israele e Hamas .

Crescita dell’odio online

La Mappa dell’intolleranza ha messo in evidenza come l’ odio online non solo si espanda, ma si faccia anche più intenso. Le donne, in particolare, sono oggetto di attacchi che si concentrano non più solo sulla loro professionalità, ma anche sul loro aspetto fisico. Questo cambiamento segnala un’evoluzione nel linguaggio dell’odio, che si allontana da stereotipi tradizionali per abbracciare insulti più diretti e personali. È interessante notare che il 20,81% dei tweet misogini proviene da donne stesse, un dato che invita a riflettere sulla complessità del fenomeno.

In aggiunta, l’ antisemitismo ha subito una trasformazione significativa. Oggi, l’odio non si rivolge più all’ebreo in quanto tale, ma piuttosto all’ebreo percepito come “sionista”, un cambiamento semantico che riflette una nuova forma di aggressione. Gli stereotipi negativi contro gli ebrei si sono intensificati, rappresentando l’ 80,93% dei contenuti postati, superando di gran lunga il semplice hate speech .

Le città più colpite

Le città italiane più colpite da questo fenomeno sono Milano e Roma . Milano si distingue per l’alto tasso di misoginia , xenofobia e abilitismo , mentre Roma è il fulcro dell’ antisemitismo e dell’ omotransfobia . Questi dati non solo evidenziano la gravità della situazione, ma anche la necessità di un intervento mirato per affrontare e prevenire l’ odio online .

La Mappa di quest’anno ha introdotto nuove metodologie di analisi, permettendo di ottenere una visione più completa del fenomeno. L’uso di tecnologie avanzate, come i Large Language Models , ha facilitato l’interpretazione di una grande mole di dati, rivelando come gli stereotipi negativi siano profondamente radicati nella nostra società e contribuiscano alla diffusione dell’ hate speech .

Un fenomeno in crescita

L’analisi ha messo in evidenza picchi significativi di hate speech in concomitanza con eventi specifici. Ad esempio, gli attacchi contro le donne sono aumentati durante l’approvazione della Direttiva europea sulla violenza di genere , mentre l’ antisemitismo ha visto un’impennata in seguito a manifestazioni pro-Palestina. Anche i migranti e i musulmani sono stati bersaglio di attacchi in occasioni di eventi pubblici, dimostrando una correlazione diretta tra cronaca e amplificazione dell’ odio online .

In sintesi, il quadro che emerge dalla Mappa dell’intolleranza è preoccupante e richiede un’attenzione urgente. La società italiana deve affrontare questa sfida con determinazione, riconsiderando le strategie di prevenzione e sensibilizzazione per combattere il crescente fenomeno dell’ odio sui social network.

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