In migliaia alla Sapienza per onorare la memoria di Ilaria e Sara, vittime di femminicidio

migliaia di studenti e attivisti protestano a roma per commemorare le vittime di femminicidio e chiedere politiche più efficaci contro la violenza di genere
"Manifestazione alla Sapienza per ricordare Ilaria e Sara, vittime di femminicidio." "Manifestazione alla Sapienza per ricordare Ilaria e Sara, vittime di femminicidio."
migliaia di studenti e cittadini si sono riuniti all'università la sapienza nel 2025 per commemorare il ricordo di ilaria e sara, vittime di femminicidio, in un evento che promuove la sensibilizzazione contro la violenza di genere

Ieri, un forte grido di protesta ha risuonato a Roma, dove migliaia di studenti e attivisti si sono riuniti davanti all’Università Sapienza per commemorare Ilaria Sula e Sara Campanella, entrambe vittime di femminicidio . La manifestazione, partita da piazzale Aldo Moro, ha visto un corteo snodarsi tra i viali dell’ateneo e le strade di San Lorenzo , passando anche per Castro Pretorio . Organizzata in tempi record da collettivi e associazioni transfemministe , l’iniziativa è emersa a seguito dei tragici eventi che hanno colpito le due giovani donne, trasformandosi in una vera e propria “marea”, come auspicato dalle organizzatrici.

Un presidio di sorellanza

Circa 2.000 persone, secondo le forze dell’ordine, hanno affollato il piazzale dell’università, brandendo striscioni con la scritta “Sapienza transfemminista . Bruciamo tutto”. Gli studenti hanno varcato i cancelli per percorrere le stesse strade calpestate quotidianamente da Ilaria Sula. La manifestazione ha raggiunto la scalinata del rettorato, dove, davanti alla statua della Minerva , recentemente restaurata ma ancora inaccessibile al pubblico, sono stati accesi fumogeni viola. Questo gesto simbolico ha accompagnato il lancio di una grata che delimitava la fontana, ora priva d’acqua.

Le voci delle studentesse

Durante gli interventi al microfono, le studentesse hanno condiviso il loro dolore e la loro rabbia . “Ilaria poteva essere una di noi, potevo essere io”, hanno dichiarato, evidenziando la gravità della situazione. “Siamo stanche di vivere in un paese che non ci rappresenta. Il femminicidio di Ilaria non è un caso isolato, ma l’estrema rappresentazione di un sistema profondamente malato”, hanno aggiunto, sottolineando come la violenza di genere sia un problema strutturale e non sporadico.

Un messaggio chiaro alle istituzioni

In vari momenti della manifestazione, gli studenti hanno agitato le chiavi per fare “rumore”, un gesto simbolico che ha accompagnato il passaggio davanti al dipartimento di Scienze Politiche , frequentato da Ilaria. Qui, è stato allestito un altarino di fiori e lettere in sua memoria, con un’immagine della studentessa affissa all’ingresso. In risposta a un momento di raccoglimento organizzato dalla rettrice Polimeni, le studentesse hanno deciso di incollare uno striscione con il nome di Ilaria , affermando: “Ora mettiamo noi la nostra targa”.

Quella alla Sapienza è solo una delle molte iniziative scaturite dai femminicidi di Sula e Campanella. Nella serata di martedì, circa 2.000 donne hanno marciato per le strade di San Lorenzo , esprimendo la loro sorellanza e la loro rabbia . “Vogliamo essere visibili e chiedere conto alle istituzioni delle politiche inefficaci che stanno attuando”, ha dichiarato Simona Ammerata di Lucha Y Siesta . Anche le ragazze presenti al presidio di piazzale Aldo Moro si sono rivolte al governo, chiedendo alla presidente Meloni di ascoltare le loro richieste, in particolare per l’educazione sessuo-affettiva . Con un coro potente, hanno ripetuto: “Ci vogliamo vive”.

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