Indennità lavoratori spettacolo: guida alla richiesta e modalità di funzionamento

Arriva l’indennità per i lavoratori dello spettacolo discontinui

Manca solo la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale», poi partirà formalmente per i lavoratori dello spettacolo “discontinui” la possibilità di fare domanda dell’indennità entro il termine del 15 dicembre prossimo. È stato infatti approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il decreto legislativo riguardante il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità nonché l’introduzione di un’indennità di discontinuità. L’approvazione arriva dopo l’intesa della Conferenza unificata e all’acquisizione dei pareri del Consiglio di Stato e quello delle competenti commissioni parlamentari, di cui ha accolto la totalità delle osservazioni pervenute.

Il provvedimento è il risultato del lavoro congiunto svolto dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e da quello del Lavoro, Marina Elvira Calderone, insieme ai tecnici dell’Inps. Il numero dei beneficiari del provvedimento è di circa 20.600 lavoratori discontinui dello spettacolo (autonomi, Cococo e subordinati a tempo determinato) per attività connessa direttamente con la produzione e la realizzazione di spettacoli o in modo meno diretto rispetto al settore dello spettacolo (maschere teatrali, guardarobieri, eccetera.) individuati con decreto interministeriale (Lavoro-Cultura), nonché i lavoratori a tempo indeterminato con contratto di lavoro “intermittente”, se non sono titolari di indennità di disponibilità.

I benefici economici (e previdenziali)

A regime, a decorrere dall’anno 2024, sfruttando la copertura finanziaria di 40 milioni di euro, ai lavoratori dello spettacolo “discontinui” andranno in media circa 1.500 euro annui, arrivando in determinati casi anche oltre i 2.200 euro. Viceversa, per i requisiti maturati nell’anno 2022, le domande potranno essere presentate entro dicembre 2023 e potranno dar luogo, per coloro che risulteranno in possesso dei requisiti, a una indennità che potrà sfiorare i 4.000 euro. Ai benefici economici si aggiungeranno anche vantaggi previdenziali dal momento che l’Inps accrediterà anche la contribuzione figurativa a favore degli stessi lavoratori.

Coperture finanziarie

La copertura finanziaria del “Fondo per il sostegno economico temporaneo – SET” è prevista nella misura di 100 milioni per il 2023, 46 milioni per il 2024, 48 milioni per il 2025, 40 milioni a decorrere dal 2026. Tali risorse saranno incrementate dagli oneri contributivi a carico dei datori di lavoro (pari all’1 per cento dell’imponibile contributivo); dal contributo di solidarietà, a carico dei lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (pari allo 0,50 per cento della retribuzione); dalla revisione e dal riordino degli ammortizzatori sociali e delle indennità.

«Provvedimento tra le urgenze da affrontare»

«Fin dall’insediamento del Governo avevamo deciso di inserire questo provvedimento tra le urgenze da affrontare. Dopo appena un anno siamo giunti all’obiettivo di dare una risposta concreta alle tante lavoratrici e lavoratori che non hanno grande visibilità, non appaiono sui palchi ma che svolgono un ruolo prezioso e indispensabile per permettere la messa in scena di importanti momenti culturali», ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Anche per il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi è un significativo passo in avanti. «Qualcuno si lamenta? È curioso. Dopo vent’anni di chiacchiere e inerzia totale da parte di tanti esecutivi, si attacca il primo e unico Governo che, in un contesto generale di grande rigore per la tenuta dei conti pubblici, investe da subito ben 100 milioni di euro per il settore. Noi, orgogliosi di questa manovra, siamo dalla parte di quei ventimila lavoratori che ne trarranno beneficio immediato».