Iran, Cina e Russia si alleano per affrontare la sfida nucleare e le politiche di Trump

Cina, Iran e Russia si uniscono a Pechino per promuovere il dialogo e porre fine alle sanzioni sul programma nucleare iraniano, evitando escalation e forze militari.
"Alleanza strategica tra Iran, Cina e Russia contro le sfide nucleari e le politiche di Trump." "Alleanza strategica tra Iran, Cina e Russia contro le sfide nucleari e le politiche di Trump."
alleanza strategica tra iran, cina e russia per contrastare le minacce nucleari e le politiche statunitensi di trump nel 2025

Incontro cruciale a Pechino

Il 23 marzo 2025, Cina, Iran e Russia si sono riuniti a Pechino per un incontro di grande importanza, durante il quale hanno lanciato un appello unanime per porre fine a sanzioni, pressioni e minacce, promuovendo invece un dialogo fondato sul rispetto reciproco. Questo summit, focalizzato sul delicato tema del programma nucleare iraniano, ha visto la partecipazione di alti funzionari, tra cui il vice ministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, e i suoi omologhi russi e iraniani, Sergei Ryabkov e Kazem Gharibabadi.

Posizione dei tre paesi

In un comunicato congiunto, i rappresentanti hanno evidenziato l’importanza di affrontare le radici delle tensioni attuali, escludendo l’uso della forza come opzione. Le recenti dichiarazioni di Donald Trump, che ha affermato che l’Iran ha due strade davanti a sé — un nuovo accordo o l’opzione militare — hanno acceso ulteriormente il dibattito. La risposta dei tre Paesi è stata chiara: è fondamentale evitare azioni che possano portare a un’escalation, creando un ambiente favorevole alla diplomazia.

Attività nucleari dell’iran

L’Iran, che ha sempre sostenuto la natura pacifica del suo programma nucleare, ha intensificato le attività di arricchimento dell’uranio, spingendo la Cina a intensificare il proprio coinvolgimento diplomatico. Tong Zhao, esperto del Carnegie Endowment for International Peace, ha sottolineato come Pechino stia cercando di ampliare la propria influenza nella regione, mirando a rafforzare la propria immagine come potenza globale responsabile. Questa strategia si inserisce in un contesto più ampio, in cui la Cina ambisce a posizionarsi come leader globale, in contrapposizione agli Stati Uniti.

La lettera di trump

In questo scenario complesso, si inserisce la lettera inviata da Donald Trump alla Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei. Nella missiva, Trump ha espresso la speranza che Teheran fosse disposta a negoziare, sottolineando che un accordo sarebbe vantaggioso per l’Iran. Tuttavia, ha avvertito che, in caso contrario, gli Stati Uniti sarebbero costretti a prendere misure decisive per impedire che l’Iran sviluppi ulteriori capacità nucleari.

Khamenei ha risposto alle affermazioni di Trump, denunciando il “bullismo” statunitense. Per l’Iran, i colloqui a Pechino rappresentano un’opportunità simbolica per rafforzare l’alleanza con Cina e Russia, mentre si cerca di inviare un messaggio di apertura al dialogo. Sanam Vakil, esperta di Chatham House, ha commentato che la Repubblica Islamica intende dimostrare la sua volontà di impegnarsi diplomaticamente, nonostante le pressioni esterne.

Il jcpoa e le sanzioni

Il contesto attuale è fortemente influenzato dal ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano, noto come Jcpoa, avvenuto nel 2018 durante il primo mandato di Trump. Questo accordo, firmato da Iran, Cina, Francia, Germania, Regno Unito, Russia, UE e Stati Uniti, prevedeva la revoca delle sanzioni in cambio di restrizioni sul programma nucleare iraniano. Dopo il ritiro americano, Teheran ha iniziato a ridurre i propri impegni, intensificando le attività nucleari.

La Cina ha sempre sostenuto il Jcpoa, criticando il ritiro statunitense e le sanzioni imposte all’Iran. Oggi, le incertezze riguardanti un possibile nuovo accordo rimangono, con il meccanismo dello “snapback” che potrebbe riattivare le sanzioni ONU entro ottobre. Il vice ambasciatore britannico all’ONU, James Kariuki, ha dichiarato che il Regno Unito adotterà tutte le misure diplomatiche necessarie per impedire che l’Iran ottenga armi nucleari, incluso il ricorso allo snapback se necessario.

Da Pechino, i tre Paesi continuano a ribadire che ogni dialogo deve essere fondato sul rispetto reciproco, mentre l’Iran, indebolito da attacchi esterni e divisioni interne, cerca di navigare in un contesto internazionale sempre più complesso.

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