Ismea: calo dell’inflazione favorisce una spesa alimentare più sostenibile per le famiglie

aumento della spesa alimentare in italia nel 2024, con ripresa nei volumi di consumo e crescita significativa nel settore ortofrutticolo e oli vegetali
"Famiglie italiane beneficiano di una spesa alimentare più sostenibile grazie al calo dell'inflazione, secondo Ismea." "Famiglie italiane beneficiano di una spesa alimentare più sostenibile grazie al calo dell'inflazione, secondo Ismea."
calo dell'inflazione nel 2025: famiglie italiane scelgono spesa alimentare più sostenibile secondo ismea

Nel 2024, le famiglie italiane hanno registrato un aumento della spesa alimentare, che ha fatto segnare un incremento del 0,9% rispetto all’anno precedente. Questo dato, proveniente dal recente rapporto dell’Ismea sui consumi alimentari, si inserisce in un contesto di disinflazione, rappresentando un cambiamento notevole rispetto al 2023, quando si era toccato un picco del 8,1% a causa delle forti pressioni inflazionistiche. La nuova analisi indica una ripresa nei volumi d’acquisto, in particolare in settori chiave, grazie alla diminuzione delle tensioni sui prezzi di vari prodotti alimentari.

Andamenti delle diverse categorie alimentari

Secondo l’Osservatorio Ismea-NielsenIQ, la spesa per i prodotti proteici di origine animale ha mostrato una contrazione, ad eccezione delle uova, che hanno visto un incremento del 2,6%. In particolare, il valore degli acquisti di carni è diminuito dell’1,1%, mentre i prodotti lattiero-caseari, i salumi e i prodotti ittici hanno registrato un calo dello 0,5% ciascuno.

Al contrario, il settore ortofrutticolo ha continuato a espandersi, con un aumento del 2,2% per gli ortaggi e del 2,9% per la frutta. Gli oli vegetali hanno mostrato un notevole incremento del 15,6% rispetto all’anno precedente, sebbene il ritmo di crescita sia stato più moderato rispetto agli anni passati. Per quanto riguarda i derivati dei cereali, si sono osservati andamenti contrastanti: il pane e i sostituti hanno visto un aumento del 1,4%, mentre la pasta secca e il riso hanno registrato cali rispettivamente del 6,1% e del 4,8%. Anche il mercato dei vini e spumanti ha mostrato una leggera flessione, con una diminuzione dello 0,4%, mentre le bevande analcoliche sono cresciute dello 0,4%.

Ripresa nei volumi di consumo

Il settore ortofrutticolo si è affermato come il principale beneficiario della ripresa dei consumi, sia per i prodotti freschi che per quelli trasformati e surgelati. Si è assistito a un aumento generale dei quantitativi di frutta fresca, escluse le agrumi, della frutta in guscio e degli ortaggi di stagione. Questo incremento è stato sostenuto da un’offerta più abbondante, a partire dall’estate, e da una riduzione dei prezzi.

La diminuzione dei costi ha stimolato anche i consumi di ortaggi di IV gamma, che hanno ripreso a crescere dopo un periodo di flessione. Questi dati confermano una tendenza di ripresa nel settore alimentare, suggerendo che le famiglie italiane stanno tornando a spendere con maggiore fiducia, approfittando di un contesto di prezzi più favorevoli e di una disponibilità di prodotti alimentari più ampia.

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