Israele: Strategia mini-attacchi approvata dagli USA

L’offensiva di terra di Israele prosegue con ‘micro-attacchi’ nella Striscia di Gaza, con scontri con uomini di Hamas, mentre i raid continuano a martellare il territorio dell’enclave. Il fronte con il Libano rimane instabile, tra lancio di razzi di Hezbollah e risposte delle forze armate israeliane.

Scontri con Hamas nel Nord della Striscia

Le forze di difesa israeliane hanno condotto operazioni mirate nel nord della Striscia di Gaza, impegnandosi in scontri diretti con unità di Hamas. Secondo fonti americane citate dal Times of Israel, l’obiettivo è quello di condurre blitz in aree circoscritte, evitando un’operazione su larga scala che potrebbe mettere a rischio la vita degli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza. Questa strategia è in linea con la visione della Casa Bianca, che è scettica sulla visione del premier israeliano Benjamin Netanyahu per il futuro della Striscia di Gaza dopo il conflitto.

Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno riportato diversi scontri con Hamas, affermando di aver eliminato “molti terroristi”. In un caso, i militari israeliani hanno affrontato un gruppo di miliziani che è emerso da un tunnel vicino al valico di Erez. Sono stati segnalati morti e feriti in questi scontri. Le IDF hanno anche richiesto l’intervento dell’Aeronautica per condurre raid con droni contro due nascondigli di Hamas.

Rimane teso il confine con il Libano, dove le forze di difesa israeliane hanno risposto al lancio di dieci razzi contro il nord dello Stato ebraico. Uno dei razzi ha colpito un edificio a Kiryat Shmona, senza causare vittime. Le forze israeliane hanno attaccato obiettivi di Hezbollah, colpendo infrastrutture terroristiche e militari.

Hezbollah e la strategia: cosa fa il Partito di Dio

Hezbollah sembra non voler ridimensionare il suo ruolo nel conflitto. Secondo una fonte libanese citata dal Washington Post, il governo di Beirut sta facendo pressioni sulla milizia sciita affinché non intensifichi gli attacchi contro Israele. Hezbollah ha ricevuto pressioni anche da parte di Paesi occidentali, che chiedono di evitare un’escalation del conflitto.

Il gruppo sostenuto dall’Iran si trova di fronte a un dilemma: se ridurre gli attacchi dal Libano o intensificare l’escalation. Finora, Hezbollah ha evitato scontri più ampi con Israele, ma la sua prudenza delude Hamas, che ha invitato il gruppo a intensificare gli attacchi. Il silenzio del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, suscita l’ira dei suoi seguaci che sostengono la resistenza contro Israele.

Secondo gli esperti, Hezbollah ha adottato un’escalation graduale con le forze israeliane, limitando gli scontri a una regione geografica specifica. Tuttavia, potrebbe intensificare gli attacchi se le forze terrestri israeliane entrassero a Gaza in modo massiccio. Il Libano e la sua popolazione non possono permettersi un nuovo conflitto, considerando il collasso dello Stato e la situazione economica disastrosa. Funzionari occidentali hanno chiesto a Hezbollah di evitare un’escalation dal confine e di mantenere il Libano lontano dal conflitto in corso a Gaza.