Italia, Francia, Germania e Regno Unito sostengono il piano arabo per la ricostruzione di Gaza

Italia, Francia, Germania e Regno Unito sostengono il piano arabo da 53 miliardi per la ricostruzione di Gaza, puntando a migliorare le condizioni di vita dei palestinesi.
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Italia, Francia, Germania e Regno Unito uniti nel supportare il piano arabo per la ricostruzione di Gaza nel 2025

Italia, Francia, Germania e Regno Unito sostengono il piano arabo per la ricostruzione di Gaza

L’8 marzo 2025, i ministri degli Esteri di Francia , Germania , Italia e Regno Unito hanno pubblicato una dichiarazione congiunta in cui manifestano il loro supporto all’iniziativa araba per la ricostruzione della Striscia di Gaza . In un contesto di crisi umanitaria , i quattro Paesi europei hanno evidenziato l’urgenza di un piano che migliori le condizioni di vita dei palestinesi , sottolineando che “Hamas non deve più governare Gaza né rappresentare una minaccia per Israele “.

Il piano arabo per la ricostruzione di Gaza

Il piano, presentato durante un summit della Lega Araba al Cairo , prevede un investimento di 53 miliardi di dollari e si sviluppa in due fasi distinte. Secondo le informazioni fornite dai media arabi, la ricostruzione si estenderà per almeno quattro anni e mezzo, iniziando con un cessate il fuoco temporaneo. Durante questo periodo, saranno implementate misure per rafforzare la fiducia tra le parti coinvolte, mentre Egitto e Giordania si occuperanno dell’addestramento della polizia palestinese , preparandola al dispiegamento nella Striscia.

Il piano prevede anche la creazione di un comitato temporaneo per la gestione dell’enclave, che opererà per sei mesi e preparerà il ritorno dell’ Autorità Nazionale Palestinese ( ANP ) a Gaza. Durante il cessate il fuoco, si avvieranno negoziati diretti tra Israele e i palestinesi, con l’obiettivo di raggiungere una soluzione a due Stati . “I palestinesi hanno diritto a uno Stato indipendente che coesista accanto a Israele “, afferma il piano, evidenziando come questa soluzione possa favorire relazioni più stabili tra i Paesi della regione e lo Stato israeliano.

Inoltre, il piano contempla la possibilità che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite valuti l’invio di forze internazionali a Gaza. Il comitato temporaneo sarà composto da personalità indipendenti, escludendo membri di organizzazioni terroristiche palestinesi , e opererà sotto l’autorità dell’ ANP di Ramallah . Per 1,5 milioni di palestinesi, sono previsti alloggi temporanei in sette aree della Striscia, in netto contrasto con il piano di sfollamento di massa precedentemente proposto dall’ex presidente americano Donald Trump .

Il ruolo dei ministri degli Esteri

Nella loro dichiarazione, i ministri degli Esteri hanno sottolineato che gli sforzi per la ricostruzione devono essere sostenuti da un solido quadro politico e di sicurezza , accettabile per entrambe le parti, israeliani e palestinesi. “Ci impegniamo a lavorare a sostegno dell’iniziativa araba, dei palestinesi e di Israele per affrontare insieme tali questioni, incluse la sicurezza e la governance”, hanno aggiunto, esortando tutte le parti a considerare i punti di merito del piano come base per il dialogo.

I ministri hanno anche lodato i “seri sforzi di tutte le parti coinvolte” e hanno riconosciuto l’importanza del segnale inviato dagli Stati arabi nello sviluppare congiuntamente questo piano di ripresa e ricostruzione. La loro posizione chiara e decisa riflette un impegno collettivo per un futuro di pace e stabilità nella regione, sottolineando che la ricostruzione di Gaza non può prescindere da un contesto di sicurezza e cooperazione reciproca.

In questo scenario complesso, la comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi futuri, sperando che il piano arabo possa rappresentare un passo significativo verso la stabilità e la prosperità per i palestinesi e per l’intera regione.

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