Alla Borsa internazionale del turismo 2025 emergono dodici tendenze destinate a cambiare il nostro modo di viaggiare, tra coraggio, silenzio, osservazione del cielo e personalizzazione estrema. La BIT di Milano si conferma molto più di una fiera: è lo specchio di come cambiano i desideri dei viaggiatori.
Viaggi estremi e bravecation: il turismo che sfida sé stessi
In un’epoca in cui si cerca qualcosa che lasci il segno, c’è chi sceglie di uscire dalla zona di comfort con viaggi che chiedono coraggio. È il caso delle bravecation, un termine che unisce “coraggio” e “vacanza” per raccontare una tendenza che sta crescendo silenziosamente: spedizioni nei ghiacci, viaggi in zone pericolose, immersioni nelle culture indigene più isolate. Non si tratta solo di cercare l’avventura, ma di vivere un’esperienza trasformativa, che mette alla prova. Per molti è quasi un rito personale.
Dormire, isolarsi, sparire: il boom dello sleep tourism
Al contrario, c’è chi non cerca l’adrenalina, ma il silenzio assoluto. Dopo anni trascorsi tra notifiche, riunioni e stimoli costanti, cresce la voglia di sparire per qualche giorno, letteralmente. Il cosiddetto sleep tourism porta in luoghi remoti – isole deserte, giungle, deserti lontani – dove non c’è nulla se non riposo, quiete e natura. È un turismo che non ha orari, itinerari o connessioni: si va per dormire, meditare, ascoltarsi. E il fatto che sia in crescita racconta bene di cosa abbiamo bisogno oggi.
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Etnobotanica e natura: la riscoperta del sapere vegetale
Tra le tendenze emerse alla BIT, c’è anche un filone più specialistico ma in espansione: quello dei viaggi etnobotanici. Non si tratta solo di turismo green, ma di veri percorsi che portano a scoprire popoli e piante, legando l’identità culturale all’ambiente. È una forma di viaggio che affonda le radici nella conoscenza delle foreste, dei rimedi naturali, delle abitudini locali. Si parte per studiare, ma si torna trasformati.
Disconnettersi per scelta: la filosofia JOMO
La JOMO, la gioia di perdersi qualcosa, è l’opposto della FOMO. Sempre più viaggiatori – specie tra i giovani – scelgono mete dove non c’è campo, spengono il telefono e smettono di rincorrere tutto. Viaggiano lentamente, parlano con chi incontrano, vivono nel presente. Non fanno nulla di spettacolare, ma tornano rigenerati. È una forma di resistenza gentile, che sta diventando uno stile di vita.
Nocturismo e astroturismo: quando il viaggio inizia di notte
C’è un altro lato del turismo che cresce in silenzio, ma non passa inosservato: quello legato alla notte. Con il termine nocturismo si indica la scelta di viaggiare per osservare fenomeni naturali notturni: aurora boreale, eclissi, cieli stellati. Non si parte per vedere monumenti, ma per alzare lo sguardo al cielo. Spesso questo si intreccia con l’astroturismo, che spinge a raggiungere luoghi lontani dalla luce artificiale per vedere le stelle in tutto il loro splendore. Secondo i dati di Booking ed Expedia, è un trend trasversale che interessa sia giovani che adulti.
Vivere a lungo, viaggiare meglio: il turismo della longevità
Il turismo del benessere evolve in qualcosa di ancora più ambizioso: vivere più a lungo e meglio. Parliamo di turismo della longevità, una formula che unisce centri medici, spa d’avanguardia, trattamenti innovativi come la crioterapia o le terapie con luce rossa. Molti viaggiatori scelgono le mete in base ai benefici potenziali sulla salute. E non è un caso che anche le strutture ricettive si stiano attrezzando per offrire percorsi residenziali di benessere intensivo.
Coolcation: l’estate si sposta al fresco
L’estate scorsa ha lasciato il segno. Le ondate di calore hanno portato molti a cambiare rotta e cercare vacanze al fresco, magari nel Nord Europa o in montagna. Questa tendenza ha un nome: coolcation. Non è solo una fuga dalla calura, ma una nuova idea di viaggio: attività al mattino presto, serate all’aperto, ritmi più lenti e temperature gradevoli. E con i cambiamenti climatici sempre più evidenti, è destinata a restare.
Viaggi sensoriali immersivi: stimolare i sensi per davvero
Esperienze che coinvolgono davvero tutti i sensi, non solo la vista. È questo il principio dei viaggi sensoriali immersivi, che uniscono natura, innovazione e creatività. C’è chi parte per fare un corso di cucina molecolare, chi segue un percorso di aromaterapia in una foresta, chi prova un aperitivo nel buio totale. L’obiettivo? Sentire davvero, con il corpo e con la mente.
Gig tripping: viaggiare per un evento
Un concerto, una partita, un festival. Sempre più persone decidono di partire per vivere un evento dal vivo, e tutto il resto del viaggio si costruisce attorno a quell’appuntamento. Questo fenomeno si chiama gig tripping, e sta crescendo anche in Italia. Le strutture turistiche iniziano a offrire pacchetti tematici, dalle crociere sportive ai resort con attività semi-agonistiche. È il viaggio motivato da una passione.
Shopping consapevole: oltre i grandi brand
Il turismo dello shopping non è una novità, ma si sta trasformando. Oggi i viaggiatori cercano prodotti unici, locali, autentici, spesso introvabili nei loro Paesi. Si va nei negozi di quartiere, nei laboratori artigiani, si fanno acquisti con un occhio all’impatto culturale. Secondo i dati, quasi la metà dei viaggiatori acquista regolarmente nei mercati locali, e soprattutto la Gen Z guida questa tendenza.
Viaggi su misura: l’era dell’iper-personalizzazione
Dimenticate i pacchetti preconfezionati. Il futuro del turismo è fatto di esperienze cucite su misura. Grazie anche all’intelligenza artificiale, nasce l’iper-personalizzazione: itinerari costruiti sulle preferenze individuali, perfino nei viaggi di gruppo. Si afferma una nuova figura professionale, quella del micro tour operator taylor made, capace di unire tecnologia e ascolto. Il viaggio diventa così espressione dell’identità di chi parte, non solo un trasferimento da A a B.