La Camera approva la legge che elimina il test d’ingresso per i corsi di Medicina e chirurgia

approvata la riforma che abolisce il test d’ingresso per medicina, odontoiatria e veterinaria, garantendo accesso libero e meritocratico ai corsi di laurea in Italia.
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la camera approva la legge che elimina il test d'ingresso per i corsi di medicina e chirurgia, aprendo nuove opportunità per gli aspiranti medici nel 2025

La Camera dei Deputati ha recentemente approvato una legge delega che rappresenta un cambiamento significativo per il panorama accademico italiano. Con un voto di 149 favorevoli e 63 contrari , il 11 marzo 2025, è stata autorizzata una riforma che abolisce il test d’ingresso per i corsi di laurea in medicina e chirurgia , odontoiatria e medicina veterinaria . Questa decisione, attesa da molti, promette di trasformare radicalmente le modalità di accesso a queste facoltà.

Le novità della riforma

La nuova legge stabilisce che l’iscrizione al primo semestre dei corsi di laurea sarà completamente libera , segnando un cambiamento epocale rispetto al passato. Gli studenti potranno accedere al secondo semestre solo dopo aver ottenuto tutti i crediti formativi universitari richiesti per gli esami del primo semestre, seguendo standard uniformi. Inoltre, l’accesso sarà regolato dalla posizione nella graduatoria di merito nazionale , un sistema concepito per garantire equità e meritocrazia .

Un aspetto interessante della riforma è che, nel caso in cui uno studente non riesca ad accedere al secondo semestre, i crediti formativi acquisiti saranno comunque riconosciuti. Ciò consentirà agli studenti di continuare i loro studi in altri corsi di laurea nel campo biomedico , sanitario , farmaceutico e veterinario , evitando di sprecare il lavoro già svolto.

L’obiettivo principale di questo provvedimento è quello di potenziare il Servizio Sanitario Nazionale , aumentando il numero di professionisti del settore, come medici chirurghi , odontoiatri e veterinari . La riforma si inserisce nel contesto degli investimenti previsti dalla Missione 6-Salute del PNRR , mirata a migliorare la qualità della formazione e a rispondere alla crescente domanda di personale sanitario.

Le reazioni alla riforma

Il ministro dell’Università e della Ricerca , Anna Maria Bernini, ha espresso entusiasmo per l’approvazione della legge, sottolineando che questa rappresenta una vera e propria rivoluzione per il settore. “Finalmente Medicina volta pagina”, ha scritto su X , evidenziando che si supera il numero chiuso e si abbandonano i test d’ingresso che, per troppo tempo, hanno ostacolato le aspirazioni di tanti giovani.

Bernini ha anche evidenziato i problemi legati ai corsi di preparazione privati, spesso costosi e accessibili solo a chi può permetterseli, sottolineando l’importanza di garantire un accesso equo basato sul merito. “Questa riforma è una risposta concreta alla carenza di medici “, ha affermato, aggiungendo che nei prossimi sette anni le università italiane formeranno 30.000 medici in più, grazie a un incremento delle risorse finanziarie.

Nel suo post, il ministro ha riassunto i punti salienti della riforma: l’iscrizione libera al primo semestre, una graduatoria nazionale basata sui crediti formativi ottenuti e la possibilità di scegliere la sede universitaria in base alla graduatoria e alla disponibilità dei posti. Questi cambiamenti mirano a creare un sistema più inclusivo e accessibile per tutti gli aspiranti medici e professionisti del settore sanitario.

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