Decisione finale della Cassazione sulla strage di Erba
La recente sentenza della Cassazione rappresenta un punto di non ritorno nella drammatica storia della strage di Erba . I giudici della Quinta sezione penale hanno rigettato il ricorso presentato dagli avvocati di Olindo Romano e Rosa Bazzi, entrambi già condannati all’ergastolo per il feroce omicidio avvenuto nel 2006 . La Corte d’appello di Brescia aveva precedentemente dichiarato inammissibile l’istanza di revisione, e ora la Cassazione ha confermato tale decisione.
Le argomentazioni del pubblico ministero
Il 25 marzo 2025 , il sostituto procuratore generale Giulio Monferini ha affermato in aula che le cosiddette “prove nuove” presentate dalla difesa non avrebbero potuto in alcun modo mettere in discussione le fondamenta della condanna. Monferini ha sottolineato come le dichiarazioni del sopravvissuto , le confessioni dei coniugi e le tracce ematiche rinvenute sulla scena del crimine rappresentino elementi solidi e inconfutabili. “Le prove nuove sono mere congetture, astratte”, ha dichiarato il pg, evidenziando l’assenza di prove concrete in grado di scagionare i due imputati.
La difesa e le nuove evidenze
La difesa, guidata dall’avvocato Fabio Schembri, ha tentato di avvalersi di nuove evidenze che, secondo loro, avrebbero potuto dimostrare l’innocenza di Romano e Bazzi . Tuttavia, la Corte ha ritenuto che tali argomentazioni non fossero sufficienti a ribaltare il verdetto già emesso. La strage , avvenuta l’ 11 dicembre 2006 , ha portato alla morte di Raffaella Castagna, del suo bambino Youssef Marzouk, di soli due anni, e della nonna Paola Galli, in un attacco brutale che ha scosso profondamente l’intera nazione.
Chiusura della lotta legale
Con questa sentenza, la Cassazione ha definitivamente chiuso un capitolo oscuro della cronaca italiana, ponendo fine al dibattito sulla revisione del processo. Questa decisione non rappresenta solo un atto di giustizia per le vittime, ma anche una risposta alle richieste di verità da parte della società , che ha seguito con attenzione l’evoluzione di questo caso. La battaglia legale dei coniugi Romano e Bazzi , iniziata con la loro condanna nel 2008 , si conclude senza ulteriori possibilità di revisione, mantenendo intatta la sentenza che ha segnato le loro vite e quelle delle famiglie coinvolte.