La Cina affronta una contrazione nell’attività manifatturiera mentre il mercato si prepara alle festività

A gennaio 2023, la Cina ha registrato una contrazione dell’attività manifatturiera con un PMI a 49,1, influenzata da festività e crisi immobiliare, suscitando preoccupazioni per la crescita economica futura.
La Cina affronta una contrazione nell’attività manifatturiera mentre il mercato si prepara alle festività - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

A gennaio 2023, la Cina ha registrato una significativa contrazione nell’attività manifatturiera, segnando un cambiamento inaspettato dopo quattro mesi di crescita continua. Questo rallentamento arriva in un periodo delicato per l’economia cinese, mentre il paese è di fronte a turbolenze in tema di dazi imposti dagli Stati Uniti. L’ufficio nazionale di statistica ha riportato che l’indice del Purchasing Managers’ Index è sceso a 49,1, in calo rispetto al 50,1 registrato a dicembre e al valore atteso dagli analisti.

Rallentamento dell’attività manifatturiera

La flessione del PMI a gennaio rappresenta la prima contrazione dal mese di settembre e il calo più significativo degli ultimi cinque mesi. Zhao Qinghe, un funzionario dell’ufficio nazionale di statistica, ha sottolineato come questo risultato sia stato influenzato dalle festività del Capodanno lunare, periodo durante il quale molti lavoratori migranti ritornano nelle loro città d’origine, provocando un abbassamento della produzione e della domanda. Le festività mandarine si svolgeranno quest’anno dal 28 gennaio al 4 febbraio, contribuendo a un’ulteriore flessione delle attività economiche.

Il PMI, un indicatore cruciale delle dinamiche economiche, evidenzia la salute del settore manifatturiero attraverso un valore superiore a 50 che segnala espansione, mentre un valore inferiore indica contrazione. Con il PMI a 49,1, si delinea un contesto di incertezze che potrebbe influenzare le decisioni economiche a breve termine. Questo scenario ha suscitato preoccupazioni tra gli analisti, poiché la Cina cerca di risollevare la propria economia da una fase di rallentamento.

Difficoltà nel settore dei servizi

Oltre alla manifattura, anche il settore dei servizi ha mostrato segnali di debolezza. L’indice PMI non manifatturiero è sceso a 50,2 a gennaio, rispetto al 52,2 del mese precedente. Questo dato evidenzia come, anche se l’attività non manifatturiera si mantiene al di sopra della soglia di espansione, la crescita risulta sensibilmente appannata. Gli operatori del settore segnalano una diminuzione della domanda, fattore che può influenzare negativamente le prospettive di crescita nel prossimo futuro.

Le festività e i rientri dei lavoratori non sono l’unica causa di questa contrazione. La crisi nel mercato immobiliare è un altro elemento che ha contribuito a questo rallentamento. I consumi, da tempo stagnanti, e il rischio di deflazione hanno ulteriormente complicato il già delicato panorama economico cinese. La leadership di Pechino ha messo in atto misure per stimolare la crescita, incluse decisioni come il taglio dei tassi di interesse e il rilascio di restrizioni sugli acquisti immobiliari.

Misure di stimolo economico e preoccupazioni degli economisti

A partire da settembre scorso, Pechino ha adottato una serie di misure progressive per far fronte ai segnali di crisi. Tuttavia, economisti e analisti continuano a esprimere preoccupazioni riguardo alla capacità di queste misure di avere un effetto reale sulla crescita economica. Si suggerisce la necessità di un pacchetto complessivo di interventi, che non solo sia di natura monetaria e fiscale, ma che tenga conto anche del sostegno ai consumi interni, uno dei pilastri del modello economico cinese.

La leadership cinese ha elaborato un modello di sviluppo con l’obiettivo di alimentare la crescita attraverso la cosiddetta “doppia circolazione”, che prevede un equilibrio tra consumo interno ed esportazioni. Tuttavia, mettere in atto strategie efficaci per raggiungere questi obiettivi si è rivelato complicato. Tra le varie misure già implementate, l’alleggerimento del peso del debito per i governi a livello locale è visto come uno dei passaggi necessari, ma le misure attuali potrebbero rivelarsi insufficienti se non accompagnate da un piano più ampio e strutturato.

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