La collezione ‘Damasa’ di Tosatti al Museo di Capodimonte: una panoramica dettagliata sulle opere e la storia di questa preziosa raccolta

‘Damasa’ di Gian Maria Tosatti trova dimora a Capodimonte

L’opera ‘Damasa’ dell’artista Gian Maria Tosatti, ispirata al personaggio omonimo del romanzo sperimentale ‘Il porto di Toledo’ di Anna Maria Ortese, ha trovato una nuova casa nella sala 82 della Reggia di Capodimonte. L’installazione ambientale, che si affaccia sul porto e si inserisce nella Sezione di Arte contemporanea dedicata al Seicento, è stata acquisita permanentemente grazie al sostegno del PAC 2022-2023 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Un ambiente domestico trasformato

‘Damasa’ riproduce uno spazio domestico all’interno di una singola stanza, circondata da cumuli di cenere e giornali bruciati. All’interno di questa stanza, si trovano alcuni mobili come un letto, un tavolo e una sedia, che stanno subendo una trasformazione: il legno, le lenzuola e persino un pezzo di pane si trasformano in onice bianco. L’opera crea un’atmosfera suggestiva e evocativa, invitando gli spettatori a riflettere sul concetto di trasformazione e mutamento.

Un tributo a Anna Maria Ortese

La presentazione dell’opera è stata accompagnata dalla presenza dell’artista Gian Maria Tosatti, del direttore del Museo Sylvain Bellenger, del curatore del progetto Angela Tecce, della Presidente della Fondazione Donnaregina Francesca Gallo e di Luciana Berti, assistente di direzione del Museo. All’ingresso della sala sono state esposte due sculture legate alla produzione dello scultore Giuseppe Vaccà, nonno materno della scrittrice napoletana Anna Maria Ortese, spesso citato nelle sue opere. ‘Damasa’ è stata realizzata ed esposta a Napoli nel 2017 come un tributo alla principale autrice che la città ha avuto nel suo Novecento letterario. L’opera rappresenta anche un modo per restituire una casa ad Ortese nella sua città natale, poiché la sua casa d’infanzia al porto fu distrutta durante i bombardamenti. Nel 1953, lo stesso anno in cui pubblicò ‘Il mare non bagna Napoli’, Ortese fu emarginata dall’ambiente culturale cittadino e costretta all’esilio, che non ebbe mai fine.

Un’installazione che racconta una storia

‘Damasa’ è molto più di una semplice installazione artistica. Attraverso la sua rappresentazione di uno spazio domestico trasformato, l’opera racconta la storia di Anna Maria Ortese e della sua esperienza di esilio e marginalizzazione. La stanza trasfigurata richiama le molte case in cui la scrittrice ha vissuto durante la sua vita, da Roma a Milano, da Genova a Rapallo, dove morì nel 1998. L’installazione invita gli spettatori a riflettere sulle tematiche legate alla trasformazione e all’identità, offrendo un’esperienza emotiva e coinvolgente.

In conclusione, l’opera ‘Damasa’ di Gian Maria Tosatti ha trovato una nuova dimora nella Reggia di Capodimonte, grazie al sostegno del PAC 2022-2023. Questa installazione ambientale rappresenta un tributo alla scrittrice napoletana Anna Maria Ortese e offre agli spettatori un’esperienza unica e coinvolgente.