La Consulta valuta il caso di Evita, madre single in cerca di accesso all’eterologa dopo sofferenze amorose

la corte costituzionale valuta il caso di una madre single che chiede accesso alla fecondazione eterologa, in gioco i diritti delle donne e la procreazione assistita in italia
"Evita, madre single, cerca accesso all'eterologa: la Consulta esamina il suo caso dopo difficoltà amorose." "Evita, madre single, cerca accesso all'eterologa: la Consulta esamina il suo caso dopo difficoltà amorose."
La Consulta esamina il caso di Evita, madre single del 2025, che cerca accesso all'eterologa dopo esperienze amorose difficili

La questione di Evita, una madre single di Torino, è in procinto di ricevere un’importante valutazione dalla Corte Costituzionale. Questo caso, che ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica, riguarda la richiesta di accesso alla fecondazione eterologa, un diritto negato a Evita da un centro di procreazione assistita in Toscana. La decisione, attesa nei prossimi giorni, potrebbe rappresentare un significativo punto di svolta nel dibattito sui diritti delle donne e sulla procreazione assistita in Italia.

Il caso di Evita: un diritto negato

Evita, quarantenne con una storia di amore e sofferenza, ha visto negata la possibilità di diventare madre tramite la fecondazione eterologa, a causa della sua condizione di single. La sua situazione ha portato a un’udienza pubblica storica, caratterizzata da una forte partecipazione femminile, con ben nove avvocatesse pronte a difendere i suoi diritti. Durante l’udienza, la giudice Navarretta ha aperto il dibattito, che ha visto un’ampia e articolata esposizione delle argomentazioni da entrambe le parti.

L’Associazione Luca Coscioni, che ha abbracciato la causa di Evita, ha contestato il rifiuto del centro medico, sostenendo che tale decisione viola diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. In particolare, si fa riferimento al diritto all’uguaglianza e alla salute, che non possono essere negati a una donna solo per il fatto che non sia in una relazione. Il team legale di Evita ha quindi presentato un ricorso al Tribunale di Firenze, chiedendo una revisione della legge 40, che attualmente limita l’accesso alla procreazione assistita solo a coppie eterosessuali conviventi o sposate.

Le argomentazioni in aula

Durante il dibattito, la difesa di Evita ha evidenziato come la legge attuale crei una disparità di trattamento, discriminando le donne single e costringendole a cercare soluzioni all’estero per accedere ai trattamenti di fecondazione assistita. Filomena Gallo, avvocata dell’Associazione Coscioni, ha sottolineato che la questione non riguarda solo il diritto di Evita di diventare madre, ma anche il diritto di ogni donna di autodeterminarsi e di prendere decisioni riguardanti la propria vita e il proprio corpo.

Dall’altro lato, l’Avvocatura dello Stato, rappresentata da Wally Ferrante, ha sostenuto che la questione non si limita all’essere donna, ma coinvolge anche il diritto alla bigenitorialità e la protezione dei diritti dei nascituri. Ferrante ha affermato che la Corte deve considerare i diritti di tutti, non solo quelli delle donne, e ha chiesto l’inammissibilità della questione così come è stata presentata.

Un futuro incerto

Con le argomentazioni presentate e la sentenza in arrivo, il futuro di Evita e di molte altre donne in situazioni simili rimane incerto. La Corte Costituzionale dovrà analizzare attentamente le implicazioni della legge 40 e decidere se questa sia compatibile con i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione. La sentenza potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Evita, ma per tutte le donne in Italia che aspirano a diventare madri, indipendentemente dalla loro situazione relazionale.

La questione di Evita rappresenta un momento cruciale nella lotta per i diritti delle donne e per l’accesso equo alla procreazione assistita. La decisione della Corte potrebbe segnare un passo avanti verso una maggiore inclusività e giustizia sociale nel nostro paese.

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