Conferma delle sanzioni a Igor Shuvalov
La Corte di giustizia dell’Unione europea ha recentemente avallato le sanzioni imposte a Igor Shuvalov, ex vice primo ministro della Russia, in una decisione che rappresenta un passo significativo nella lotta contro le minacce alla stabilità dell’Ucraina. La sentenza, emessa il 13 marzo 2025, ha respinto l’appello di Shuvalov contro una precedente decisione del Tribunale dell’Unione europea datata 7 febbraio 2024.
Le sanzioni e il ruolo di Shuvalov
Igor Shuvalov ha ricoperto la carica di vice primo ministro dal 2008 al 2018, prima di diventare presidente della Vnesheconombank, la banca di sviluppo e commercio estero della Russia, dal 24 maggio 2018. Questa banca pubblica gioca un ruolo cruciale nell’attuazione della politica economica russa, seguendo le direttive del governo e del presidente. Nel febbraio 2022, l’Unione europea ha deciso di includere il suo nome nell’elenco delle persone soggette a misure restrittive, ritenendo che Shuvalov sostenesse politiche in grado di compromettere l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina.
Le sanzioni hanno avuto un impatto notevole, comportando il congelamento dei beni di Shuvalov e il divieto di ingresso nel territorio dell’Unione europea. La decisione di estendere queste misure è stata adottata dal Consiglio dell’Unione europea nel settembre 2022 e nel marzo 2023, dimostrando la determinazione dell’Unione a mantenere una posizione ferma contro coloro che sostengono azioni contro l’Ucraina.
Il percorso giuridico di Shuvalov
Dopo il rifiuto del Tribunale dell’Unione europea di annullare le sanzioni, Shuvalov ha deciso di portare il caso alla Corte di giustizia. Tuttavia, la Corte ha confermato la validità della decisione del Tribunale, sottolineando l’assenza di errori di diritto. In particolare, la Corte ha evidenziato che il Consiglio dell’Unione europea aveva il diritto di basarsi su dichiarazioni e cariche pubbliche di Shuvalov antecedenti all’adozione delle misure restrittive.
Inoltre, la Corte ha ritenuto che il Consiglio avesse dimostrato adeguatamente il sostegno di Shuvalov a politiche contrarie agli interessi ucraini e che le misure adottate fossero sufficientemente motivate. È stato anche chiarito che le restrizioni imposte non ledono in modo inaccettabile il diritto di proprietà di Shuvalov, rendendo le sanzioni proporzionate rispetto agli obiettivi perseguiti.
La conferma delle sanzioni contro Igor Shuvalov invia un chiaro messaggio da parte dell’Unione europea, che continua a mantenere una linea dura contro chi contribuisce a destabilizzare la situazione in Ucraina.